Lavorare a Londra conviene? Documenti necessari, requisiti, stipendio, profili richiesti

Lavorare a Londra conviene? Documenti necessari, requisiti, stipendio, profili richiesti

Vediamo cosa fare per lavorare a Londra, i documenti, i requisiti, i profili più richiesti, come lavorare da libero professionista, ecc.

Londra è da decenni un posto molto attrattivo per i giovani che cercano nuove opportunità di lavoro e cambiare vita. Città che vive da sempre sospesa tra tradizione e innovazione, che ha lanciato mode e tendenze, senza mai perdere la sua anima British. Nonostante le innumerevoli contaminazioni culturali che la caratterizzano. La capitale inglese, insomma, trasforma ma non si trasforma. In molti, dunque, si pongono ancora oggi quesiti su come Lavorare a Londra.

Fino a prima della Brexit, referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, vivere e lavorare a Londra per gli italiani (e per i cittadini degli stati membri dell’Ue in generale) era sicuramente più agevole. Dopo la vittoria del Leave, seppur di pochissimo, sono cambiate diverse cose dal punto di vista economico e burocratico. La data spartiacque è stata il primo gennaio 2021.

Di seguito, vediamo quindi cosa fare per lavorare a Londra, quali documenti occorrono, quali sono i requisiti richiesti, quali profili professionali sono più richiesti, come lavorare da libero professionista, se la vita è cara, come trovare lavoro e una casa e tante altre info utili.

Cosa serve per lavorare a Londra: i Documenti necessari

Come detto, la Brexit ha cambiato molte cose e, senza girarci troppo intorno, in modo peggiorativo per gli italiani e i cittadini dell’area Ue.

Pertanto, dal 1° gennaio 2021 i cittadini UE che intendono lavorare a Londra (e in generale nel Regno Unito) devono richiedere un visto come previsto dal Nuovo Sistema di immigrazione britannico (Points-Based System).

E’ opportuno dividere i lavoratori in due categorie: Frontier Worker e Skilled Worker. In sostanza, tra chi lavora come pendolare (meglio noti come frontalieri) e chi invece basato in terra britannica in modo fisso. Ecco le differenze.

a) Lavoratori frontalieri o Frontier Worker

I cittadini UE che fino al 31 dicembre 2020 risiedevano in un Paese estero lavoravano come pendolari o frontalieri, sono classificabili come Frontier Workers. I requisiti per essere assimilabili come tali sono:

  • lavorare in UK alla data del 31 dicembre 2020;
  • abbiano continuato a lavorare in UK almeno una volta ogni 12 mesi;
  • non vivono abitualmente in UK, ovvero abbiano lì trascorso meno di 180 giorni nell’arco di 12 mesi. Oppure, siano tornati nel proprio Paese di residenza almeno 1 volta ogni 6 mesi o 2 volte in ogni periodo di 12 mesi.

Per queste persone occorre il cosiddetto Frontier Worker, che gli permette di continuare a lavorare non in modo abituale e continuo in GB, ma non di ottenere un permesso di “residenza a tempo indeterminato”.

b) Visto Lavorativo o Skilled Worker Visa

Rientra in questo documento quanti siano a tutti gli effetti lavoratori qualificati con un’offerta di impiego da parte di un’azienda che abbia la propria sede nel Regno Unito.

Per ottenere questo visto occorrono 70 punti, ottenibile mediante alcuni requisiti imprescindibili e obbligatori e altri diciamo “negoziabili”.

Rientrano tra i requisiti obbligatori quelli che forniscono 50 punti, ovvero:

  • un’offerta di lavoro da un datore di lavoro con licenza di sponsor;
  • lavoro offerto al livello RQF 3 o superiore (quello che in Italia riconosciamo come esame di maturità);
  • conoscere l’inglese a livello almeno intermedio, dunque almeno B1.

Se il lavoratore riceve una retribuzione maggiore di £26.200 annui o, se superiore, della media per il proprio ruolo (esiste per questo una precisa tabella governativa), ottiene i 20 punti mancanti.

In alternativa, se la retribuzione è inferiore, ma comunque non al di sotto di £20.960 e di una determinata percentuale della media in base ai casi, si potrà ancora ottenere il punteggio necessario in uno di questi casi:

  • si è conseguito un dottorato di ricerca rilevante per il ruolo offerto;
  • si è conseguito un dottorato in discipline scientifico-tecnologiche;
  • l’offerta è inerente a un settore con carenza di lavoratori;
  • l’offerta rientra in un settore di natura sanitaria o educativa.

Ma non solo, altri requisiti per ottenere lo Skilled Worker Visa sono di natura economica. Infatti, il cittadino straniero dovrà dimostrare di avere le possibilità economiche per potersi mantenere a Londra come altrove (non vogliono insomma parassiti) e occorrerà versare quote per l’Immigration Health Surcharge. Una sorta di tassa che dà accesso ai servizi sanitari NHS.

Suggeriamo comunque di riferirsi al sito dell’Ambasciata di Londra per informazioni più dettagliate e aggiornate. Consigliamo anche di proseguire la lettura per tutti gli altri aspetti.

Quali sono e come ottenere i visti per lavorare a Londra

Oltre ai due principali visti che abbiamo analizzato nel paragrafo precedente – Frontalier Worker Visa e Skilled Worker Visa – abbiamo altri tipi di visti.

Chi intende lavorare nell’ambito dell’assistenza sanitaria può richiedere il visto Health and Care visa. In effetti, a Londra e nel resto del Regno Unito sono alla continua ricerca di personale sanitario.

Il Visto Senior or Specialist Worker visa (Global Business Mobility) (ex Intra-Company Transfer), invece, consente il trasferimento di personale di aziende multinazionali operanti in diverse giurisdizioni e/o tra diverse filiali della stessa organizzazione. Occorre sempre possedere il succitato certificato di sponsorship da parte di uno Sponsor autorizzato dall’Home Office.

Il Visto Temporary Work include invece una pluralità di casi: è rivolto soprattutto a soggiorni di breve durata (solitamente tra i 6 mesi e i 3 anni) finalizzati a specifiche attività di varia natura. Ecco i vari visti temporanei:

  • sportivo o creativo (Creative and Sporting visa);
  • caritatevole (Charity Worker visa);
  • religioso (Religious Worker visa);
  • culturale e formativo (Government Authorised Exchange visa);
  • relativo a specifici accordi internazionali tra il Regno Unito e altri paesi (International Agreement Worker visa);
  • per lavori stagionali (Seasonal Worker visa);
  • professionisti, artigiani o scienziati (Visto Global Talent);
  • imprenditori che intendono realizzare nel Regno Unito un’attività di business innovativa, di interesse collettivo e con basi solide (Visto Innovator Founder).

In tutti i casi, comunque, occorre sempre la sponsorizzazione da parte di un datore di lavoro britannico o di un’organizzazione anche No profit che vanti la licenza di sponsor.

Quali sono i requisiti per lavorare a Londra

I requisiti principali per lavorare a Londra, in Inghilterra e nel resto del Regno Unito sono:

  1. avere almeno 18 anni d’età, quindi essere maggiorenne;
  2. avere il passaporto;
  3. conseguire un visto d’ingresso UK Visa per motivi di lavoro (come i due principali prima visti).

Inoltre, per quanti soggiornano oltre i 6 mesi, occorre pagare un supplemento sanitario per l’immigrazione, il già citato Immigration Health Surcharge, utile per accedere al Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito. La rata non è fissa ma può essere calcolata tramite il servizio Calculate your immigration health surcharge.

Oltre a questi requisiti burocratici, inutile dire che altro requisito fondamentale è la conoscenza approfondita della lingua inglese. Certo, inizialmente si può anche partire con un livello scolastico, utile per i primi contatti e disbrigare le pratiche.

Anche perché la lingua si impara realmente sul posto, facendo la spesa, parlando con i vicini e i colleghi. In molti, anche per questo e per lo scarno Cv, partono proprio col classico lavoro di lavapiatti.

Può essere utile frequentare già in Italia un corso di inglese per acquisire un livello poco più che scolastico, per esempio un certificate B1. Poi ovviamente dipenderà dal tipo di lavoro che si intende svolgere.

Infine, per lavori di un livello medio e alto è preferibile avere già esperienza nel ruolo per cui ci si candida e avere i titoli per farlo. A Londra e nel resto d’Inghilterra la concorrenza è alta e più si è specializzati, meglio è. Anche perché si tratta di un paese che non ha una scala sociale molto mobile e le posizioni più elevate tendono a essere occupate dalle persone del luogo.

Quali sono i lavori più richiesti a Londra

A Londra i lavori più richiesti e per i quali c’è carenza rientrano nella cosiddetta Shortage Occupation List. Come abbiamo visto quando abbiamo parlato dei documenti necessari e del visto Skilled Worker visa, per questo genere di lavori si ottengono 20 punti e fa parte dei requisiti negoziabili.

Una sorta di facilitazione per permettere a queste professioni di essere occupate anche da lavoratori non del posto.

Dunque, rientrano tra i lavori più richiesti:

  • chimici nell’industria nucleare
  • biochimici
  • geofisici
  • geologi
  • archeologi
  • ingegneri civili
  • ingegneri meccanici
  • ingegneri elettronici
  • programmatori e sviluppatori software
  • esperti in web design
  • esperti in sicurezza informativa
  • veterinari
  • informatici
  • architetti
  • tecnici di laboratorio
  • professioni del mondo dello spettacolo come ballerini, coreografi e musicisti orchestrali
  • graphic designer
  • operatori di assistenza agli anziani

Dunque, un elenco piuttosto lungo e variegato.

Come trovare lavoro a Londra

Esistono tanti canali per trovare lavoro a Londra. Il web ha facilitato molto la ricerca e il reperimento di informazioni utili. Dividiamoli per categorie di siti.

a) Siti per l’orientamento al lavoro

Per questo genere di servizio segnaliamo due siti su tutti:

b) Siti di annunci generici

Questi invece sono vari portali per trovare annunci di lavoro in generale:

c) Siti per annunci di lavoro specifici

Questi siti sono utili per chi intende candidarsi per profili più specializzati:

d) Annunci di lavoro su giornali e riviste periodiche

Anche sui siti dei giornali inglesi sono dedicate sezioni per gli annunci di lavoro:

e) Fiere dedicate al Mondo del lavoro

Può essere molto utile anche prendere parte a fiere dedicate al mondo del lavoro, nelle quali ogni azienda è presente con propri stand ed è possibile fare colloqui o lasciare Cv:

f) Siti dedicati a giovani e i giovanissimi

Per quanti abbiamo appena 18 anni o poco più e rientrano nel novero degli Under 30, potrebbe essere utile farsi un giro sul sito della National Youth Agency.

Per trovare lavoro è possibile rivolgersi ai “Job Centregovernativi (una sorta di “Informagiovani”), gratuiti, che raccolgono offerte di lavoro di tutti i generi.

Il colloquio in inglese si chiama “job interview” e spesso può essere eseguito anche a distanza tramite videocall, magari trovandosi ancora in Italia. Ovviamente, occorre dare prova di volersi trasferire a Londra e di aver le carte in regola per farlo. O di trovarsi in Italia momentaneamente e di voler ritornare in terra inglese.

Come lavorare a Londra in ristoranti e alberghi

Il settore turistico, in particolar modo quello dei ristoranti e delle strutture ricettive (alberghi, B&B, ostelli, dormitori, ecc.), a Londra come nel resto della Gran Bretagna è sempre foriero di annunci e opportunità. Come detto, è ideale per imparare la lingua se si parte da entry level e per ambientarsi nel paese. Ovviamente, non mancano opportunità per professionisti qualificati e manager, oltre che per chef, pasticceri e pizzaioli.

Ecco i migliori siti per trovare lavoro in alberghi, ostelli (molto usati lì per abbassare i costi di pernottamento) e ristoranti:

Come lavorare a Londra come stagionali nell’agricoltura

Anche il settore agricolo è sempre foriero di annunci e si cerca costantemente manovalanza. Spesso sono anche offerte soluzioni di pernottamento gratuite o a basso costo per convincere le persone a trasferirsi. Inoltre, come per il settore della ristorazione, può essere utile come primo approccio per imparare l’inglese e ambientarsi nel paese.

Ecco alcuni siti specializzati per questo tipo di annunci:

Come trovare casa a Londra

Come noto, a Londra gli affitti sono elevati più ci si avvicina al centro. Certo, si può optare per soluzioni più periferiche, ma ciò significa anche spendere di più per i trasporti pubblici.

Un’ottima soluzione per risparmiare sono gli ostelli o i dormitori, in genere ben organizzati. Oppure gli appartamenti condivisi, qui chiamati House share o Flat share in base alla grandezza.

Detto ciò, ecco due siti utili per trovare delle buone sistemazioni:

Si può poi fare alla vecchia maniera, con il passaparola tra amici e colleghi, lasciare post-it con il proprio numero di telefono in giro o leggere annunci in bacheca o post-it presso le università. Occhio comunque sempre alle truffe, che anche qui non mancano.

Au pair a Londra: come funziona e se conviene

L’au pair è un ottimo modo per ottenere alloggio gratuitamente in cambio di aiuto alla famiglia ospitante, svolgendo lavori domestici come baby-sitting, rassettare casa, fare la spesa, ecc. Occorre accordarsi per bene sulle mansioni da svolgere, onde evitare brutte sorprese giunti sul posto. Inoltre, in alcuni casi sono previsti anche piccoli compensi per mansioni aggiuntive.

Per trovare le migliori soluzioni di Au pair a Londra e come funziona, rimandiamo al sito specializzato aupair.com. Può essere una soluzione valida anche per imparare bene l’inglese e capire gli usi e costumi locali.

Come sono gli stipendi a Londra?

Veniamo ora agli stipendi medi percepiti a Londra. Oggi il dato su base nazionale sfiora i 44.000 € annuali. Ecco alcuni esempi divisi per professione:

  • Pizzaiolo: circa 36.356 euro all’anno;
  • Panettiere: circa 33.569 euro all’anno;
  • Chef: circa 32.410 euro all’anno;
  • Cameriere: circa 30.000 euro all’anno;
  • Barman: circa 32.500 euro all’anno.
  • Responsabile Vendite: circa 51.700 euro all’anno;
  • Receptionist: circa 28.000 euro all’anno;
  • Imbianchino e decoratore di interni: circa 54.000 euro all’anno;
  • Customer Service Assistant: circa 22.000 euro l’anno;
  • Segretario: circa 42.500 euro l’anno;
  • Ingegnere qualificato: circa 4000/5000 P0und all’anno;
  • Un dipendente statale: circa 2500 pound all’anno;
  • Un broker: 40000 pound al mese.

La media degli stipendi è quindi piuttosto alta, ma occorre considerare che il costo della vita a Londra è cara, come vedremo nel prossimo paragrafo.

La vita a Londra è cara?

Assodato che la vita a Londra sia tendenzialmente cara, diciamo che la cifra minima da percepire per sostenere le spese essenziali (cibo, traporti e affitto) dobbiamo percepire uno stipendio medio di 1200/ 1500 pound al mese. Tuttavia, abbiamo escluso le spese superflue, come quelle per il divertimento. Dunque, per stare sereni e concedersi anche una cena fuori, il cinema e altro, allora occorrerebbe percepire tra le 2500 e le 3500 sterline al mese.

Dipende dal proprio tenore di vita, dalla zona di Londra in cui si vive, se si è single, in coppia o in famiglia, ecc.

Le voci di spesa più pesanti e purtroppo irrinunciabili sono l’affitto e i trasporti pubblici, purtroppo cari, sebbene impeccabili. Riguardo gli affitti, occorre considerare che i proprietari vogliono alcune mensilità anticipate, di solito almeno 3, quindi serve subito un deposito di 1000 pound.

Meglio essere sempre puntuali, perché nei confronti degli italiani c’è già un’atavica diffidenza.

Riguardo i vizi, Londra è una città che coinvolge e risucchia tra mille distrazioni (culturali, musicali, eccentriche), quindi occorre stare attenti.

Infine, a Londra non mancano i supermercati per risparmiare. Tra i principali troviamo:

  • Tesco
  • POUND LAND
  • ASDA
  • ICELAND
  • LIDL
  • ALDI
  • MORRISONS

Lavorare come Libero professionista a Londra: come fare e se conviene

A Londra e nel Regno Unito in generale, il libero professionista è chiamato “self-employed” o “sole trader”. Per avviare un’attività in proprio, occorre registrarsi per l’autocertificazione fiscale (la cosiddetta “self-assessment tax”), in modo da calcolare da soli (o facendosi aiutare da un commercialista) l’ammontare di tasse da pagare ogni anno.

E’ necessario disporre di un “NIN”, acronimo di National Insurance Number, ovvero il codice fiscale inglese, che è gratuito. Per ottenerlo, occorre contattare il Job Centre Plus e prenotare un appuntamento, portando con sé passaporto e la prova di indirizzo per dimostrare di avere una dimora stabile (come un contratto d’affitto, pagamento bollette, c/c bancario, ecc.).

Viene inizialmente rilasciato un NIN temporaneo, che inizia con TN (“Temporary Number”), utile per iniziare la propria attività in attesa di ricevere il definitivo. Dopo qualche settimana arriverà via posta il NIN definitivo.

Occorre poi registrarsi per il “self-assessment” citato con l’HM Revenue and Customs e scegliere un nome per la propria attività (si può usare come detto anche il proprio nome).

Tra le varie incombenze col fisco abbiamo la stesura delle scritture contabili, compilare il “Self Assessment tax return” tutti gli anni, pagare la tassa sul reddito (la cosiddetta Income Tax”) e la National Insurance per l’assistenza sanitaria.

Come avviare una società a Londra

Londra è la “city” per eccellenza, sede di grandi multinazionali ma anche tante altre società di medie-piccole dimensioni, soprattutto nel settore dei servizi.

Per costituire una “Limited company”, ovvero una società privata a responsabilità limitata, puoi registrarla online in caso la società abbia un numero limitato di azionisti e usa un modello standard per gli articoli della società. Il cosiddetto “Register to incorporate a new company”. In alternativa, la registrazione può essere fatta per posta, utilizzando il modulo IN01, in caso si desideri adottare un proprio documento di articoli dell’associazione.

La terza alternativa per registrare una società è farlo tramite un intermediario, ovvero un agente abilitato.

Il processo online è comunque il più veloce, tanto che richiede in media 48 ore e costa 15 sterline, pagabili con carta di debito/credito o tramite Paypal. Mentre la tradizionale per posta richiede tra gli 8 e i 10 giorni e costa 40 sterline, pagabili con assegno, Per chi ha fretta, esiste anche un servizio rapido a costo maggiore, al costo di 100 sterline.

Per la registrazione occorre:

  • adottare un nome ed un indirizzo;
  • nominare almeno un Direttore alla guida della compagnia (il cosiddetto “Director”);
  • registrare (che in inglese si dice “incorporate”) la società presso il registro della “Companies House” (l’ente governativo preposto);
  • nominare almeno un Azionista (il cosiddetto “Shareholder”);
  • stabilire le regole della compagnia mediante modelli standard, che possono essere modificati seppur rispettando i paletti imposti dalla legge.

Non finisce qui. E’ infatti necessario fare una dichiarazione di capitale (il cosiddetto “Statement of Capital”), che significa indicare il numero di azioni della società e il loro valore totale (“share capital”). Ma anche indicare tutti i nomi e gli indirizzi degli azionisti (chiamati come detto “Shareholders”, ma anche “suscribers” o “members”).

Solitamente dopo la registrazione definitiva della società presso la HMRC (HM Revenue & Customs), quest’ultima inoltra un numero di riferimento come contribuente unico (il cosiddetto “Unique Taxpayer Reference”) all’indirizzo registrato.

Infine, entro 3 mesi dall’avvio dell’attività, è necessario fornire sempre all’HM Revenue & Customs (HMRC) informazioni specifiche sulla compagnia, al fine di poter corrispondere la “Corporation Tax”.

La patente italiana vale in Inghilterra?

, la patente italiana, nonostante la Brexit, vale ancora sia a Londra che, ovviamente, in tutta l’Inghilterra e la Gran Bretagna.

La conversione immediata della patente italiana (per auto e moto) in patente inglese è obbligatoria solo per i residenti (chi vive nel Regno Unito per almeno 185 giorni all’anno) a partire dai 70 anni.

Per circolare con una propria auto, serve la green card, un certificato di assicurazione auto e un modello standard di constatazione amichevole. Mentre per il noleggio, ogni compagnia segue le proprie regole. In genere, comunque, sono richiesti uno o due anni di esperienza di guida e un’età minima di 21 anni. Ma dipende anche dalla categoria del veicolo.

Inoltre, fino ai 25 anni, considerata età a rischio, viene molto spesso applicata una tassa supplementare, così come ai conducenti di oltre 70 anni.

Comunque, la patente Ue vale per un anno, dopodiché occorrerà convertirla in patente britannica, chiamata GB licence. Una pratica veloce e non occorre un esame di guida, sebbene occorra ricordare che la guida in Gran Bretagna sia a destra; quindi si guida sulla corsia di sinistra e si supera a destra. Un po’ complicato diviene soprattutto nelle rotatorie, almeno per i primi tempi.

Come scrivere un curriculum in inglese

Sul web è possibile trovare molteplici esempi di come si scrive un curriculum vitae in inglese. Le raccomandazioni sono uguali per tutti:

  • esaltare le esperienze e le skills che interessano maggiormente il datore di lavoro;
  • non superare le 2 pagine;
  • utilizzare un formato standard e non darsi a soluzioni fantasiose e grafiche (al massimo usare colori per distinguersi, come il blu scuro in luogo del nero, ma non colori chiari e he possono solo infastidire).

Meglio corredare il curriculum in inglese con una “Cover letter“, ovvero una lettera di presentazione, dove si dice perché ci si sta candidando, esaltando e omaggiando la società per cui ci si candida (senza però esagerare, per evitare di fare la figura dei ruffiani).

Conviene lavorare a Londra? Vantaggi e svantaggi

Tiriamo ora le somme e vediamo i Pro e i Contro di lavorare a Londra.

a) Vantaggi di lavorare a Londra:

  • Economia solida, che sa reggere alle crisi globali;
  • E’ possibile partire da zero, anche con un inglese minimo, ma riuscire poi a inserirsi con pazienza e abnegazione;
  • Tanti i profili ricercati e in alcuni settori si è facilitati per penuria di offerta.

b) Svantaggi di lavorare a Londra:

  • Dopo la Brexit la burocrazia e i meccanismi di ingresso si sono complicati;
  • Clima spesso grigio, umido piovoso, il che può essere un problema per quanti provengono soprattutto dalle zone soleggiate e calde del sud;
  • costo della vita alto, che costringe spesso a svolgere più di un lavoro per svolgere una vita senza troppe rinunce.

Qui abbiamo parlato di come lavorare in Germania e se conviene.

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