In questa guida vediamo quali sono i guadagni di un parrucchiere, quali sono i costi, i requisiti, se conviene davvero.
Come diventare Parrucchiere? Si tratta di un mestiere che non passa mai di moda, anzi, da alcuni anni è diventato un’autentica arte, tanto che ormai non si distingue più tra il barbiere per uomo e, appunto, il parrucchiere per donna. Anche la professione di estetista è sempre più un settore unisex.
Anche i barbieri, infatti, sono ormai assimilabili a tutti gli effetti come parrucchieri, dato che le acconciature da uomo sono diventante altrettanto sofisticate dall’alto della vanità che coinvolge i maschi.
Di seguito vediamo quali sono i guadagni di un parrucchiere, quali sono i costi da affrontare, i requisiti richiesti, se conviene davvero intraprendere questa professione. Ovviamente le informazioni riguardano anche il mestiere di parrucchiera.
Come si diventa Parrucchiere
Se un tempo per intraprendere la carriera di parrucchiere o barbiere bastava qualche anno come garzone in una bottega, giusto per imparare il mestiere, da alcuni anni servono tanto di certificati. Le alternative possibili a disposizione sono 2:
- aver frequentato un corso di formazione di due anni (autorizzato) e un successivo laboratorio pratico (o un tirocinio) di almeno 12 mesi;
- aver maturato 3 anni di esperienza professionale come dipendente, collaboratore o apprendista in un salone di parrucchieri;
- se si è deciso di intraprendere questo lavoro da minorenni e subito dopo le scuole medie, occorre frequentare il 4° anno della Scuola per Parrucchieri.
E’ possibile lavorare sia come dipendente che come autonomo, nel secondo caso servirà anche aprire una Partita IVA. Nel secondo caso, si può operare sia aprendo un salone sia lavorando presso il domicilio dei clienti. In quest’ultimo caso occorrerebbe evitare il lavoro in nero e rilasciare regolari fatture e farsi pagare anche tramite POS laddove la legge lo preveda come alternativa obbligatoria.
Per diventare Parrucchiere serve un corso?
La legge in materia è la n.174/2005, la quale sancisce che per diventare acconciatore professionista in Italia è necessario seguire un percorso formativo standard che prevede la frequenza di un corso per ottenere la qualifica professionale. E accedere così all’esame di abilitazione per aprire il proprio salone.
Tuttavia, si può anche iniziare a fare pratica presso un salone per 3 anni (come detto nel paragrafo precedente), purché siano dimostrabili con regolare contratto. Dopo di che si deve comunque seguire un corso teorico per ottenere la licenza.
Come aprire un salone di parrucchiere: le pratiche
Qualora decidessi di aprire un tuo salone di acconciatore, dovrai fiscalmente essere individuato come ditta individuale. Per fare ciò, bisogna compilare ed inviare una pratica chiamata ComUnica. Tramite essa, potrai:
- aprire la Partita IVA con il codice ATECO 96.02.01, corrispondente ai Servizi dei saloni di barbiere e parrucchiera;
- iscriverti alla camera di commercio;
- registrarti alla gestione artigiani INPS per il pagamento dei contributi;
- aprire una posizione assicurativa presso l’INAIL.
Inoltre, bisogna presentare la pratica SCIA – acronimo di segnalazione certificata di inizio attività – presso il SUAP – ovvero lo sportello unico attività produttive – del comune dove avrà sorgerà il salone.
Infine, occorre acquistare un servizio di firma digitale e una PEC (posta elettronica certificata, scegliendo uno dei tanti servizi alternativi).
Ovviamente, in caso tu decida di avere dei dipendenti, dovrai anche occuparti di tutte le pratiche relative alla loro assunzioni. Con la possibilità anche di ottenere tirocinanti.
Quanto costa aprire un salone da parrucchiere
I costi per aprire un salone di acconciatore, dipendono se si vuole disbrigare le pratiche da solo o avvalendosi di un commercialista.
Agendo in autonomia, i costi saranno:
- imposta di bollo: 17,50€
- diritti di segreteria: 18€
- diritto camerale: da 53€ a 120€ in base al tipo di attività che svolgi
- SCIA: da 0€ a 200€ in base al comune in cui decidi di avviare la tua attività
- PEC e firma digitale: circa 35€
Se deciderai di avvalerti di uno studio commercialista, oltre ai costi sopra elencati dovrai anche pagare per i suoi servigi. I costi in tal caso oscillano mediamente tra i 300 e i 500 euro. Il compenso del professionista dipende da vari fattori: l’importanza dello studio, la città in cui opera, ecc.
Ovviamente, dopo aver aperto il tanto sospirato salone, dovrai affrontare i costi di gestione che si divideranno in fissi e variabili.
a) Costi fissi:
- commercialista: circa 700€ annui se si rientra nel regime forfettario e 1.500€ in quello ordinario;
- diritto camerale: da 53€ a 120€ annui in base alla tua attività;
- contributi fissi ai fini pensionistici, attualmente stabiliti per gli artigiani in 4.427,04 euro annui.
b) Costi variabili:
- tasse: anche qui divisibili tra regime forfettario (tra il 5% e il 15%) e ordinario (tra il 23% ed il 43%) da calcolare su quanto si guadagna ogni anno. Il guadagno annuo viene chiamato imponibile, che si calcola sottraendo ai ricavi i costi;
- contributi variabili: ammontano al 24% sull’imponibile che supera i 18.415€.
Ricordiamo che la differenza tra regime forfettario e quello ordinario è stabilito da una soglia di reddito, che al momento della scrittura è pari a 80mila euro lordi.
Ci sono poi altri costi da tener presente, come:
- le utenze: luce, acqua;
- tassa sui rifiuti, quantificabile in base alla grandezza del locale scelto;
- costi di affitto del locale, almeno che il locale non sia il proprio o non si sia deciso di rilevarlo. L’affitto varia in base al Comune, la centralità della zona, la grandezza, ecc.;
- il rifornimento continuo di tutto l’occorrente per svolgere il proprio lavoro: shampoo, tinture, guanti, pettorine, ecc.;
- acquisto e manutenzione di apparecchiature e utensili, come forbici, caschi, pettini, phone, ecc.
- costi per il personale dipendente: stipendio, adempimenti fiscali, possibili incentivi al lavoro come bonus, ecc.
- pubblicità: volantinaggio cartaceo, cartellonistica, ingaggio di un Social media manager per pubblicizzarsi sui Social.
Quanto guadagna un parrucchiere?
I guadagni variano in base al proprio livello di esperienza. Quando si è agli inizi, si potrebbe anche guadagnare nulla come tirocinanti, poiché il fattore importante è appunto imparare il mestiere. Potrebbe essere previsto giusto un rimborso spese per il raggiungere la sede e tornare a casa.
Acquisita una cerca esperienza, si può iniziare da entry level con 700-800 euro mensili, per poi salire se si diventa particolarmente bravi e richiesti. Del resto, un salone di parrucchiera con un hair stylist molto richiesto acquisisce molti clienti e dunque è incentivato a pagarlo bene, con cifre che sfiorano anche i 3mila euro.
Diverso il discorso di operare come autonomo, poiché il guadagno annuale sarà deciso dal volume di clienti e dai costi fissi e variabili prima enunciati. Pertanto, prima di fare un passo del genere, occorre essere sicuri di avere già un minimo di clienti iniziali. Per poi essere bravi ad acquisirne nuovi facendosi pubblicità tramite volantinaggio e i Social e tramite il classico passaparola dei clienti più affezionati.
Qual è la differenza tra Parrucchiere e Barbiere
Non c’è alcuna differenza tra le due figure, come sancito dalla legge n. 174 del 17 agosto 2005 (art. 6, comma 1), pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 204 del 2 settembre 2005. Il testo dice:
Le attività di barbiere e parrucchiere per uomo e donna assumono la denominazione di attività di acconciatore
Dunque, entrambi sono assimilabili come Acconciatori. Resta il fatto che il barbiere, oltre a saper produrre valide acconciature, è anche chiamato a tagliare o rifinire barba, baffi e basette.
Differenza tra qualifica e abilitazione
La differenza sostanziale è che il parrucchiera con qualifica è colui che ha fatto tutto il percorso per essere già riconosciuto come tale (2 anni di corso + 1 di tirocinio, oppure 3 anni di pratica presso un salone autorizzato) mentre l’abilitazione deriva dall’esame finale per essere riconosciuto ufficialmente come parrucchiera e poter aprire un salone o lavorare da dipendente vero e proprio.
L’esame finale poggia su regole che cambiano da regione a regione, quindi occorre consultare cosa prevede la legge regionale in materia della regione presso cui si abita.
Requisiti per diventare un parrucchiere
Quali sono i requisiti per diventare un acconciatore? Si tratta di requisiti di natura tecnica, ma anche caratteriali e culturali. Ovvero:
- tecnico: occorre saper utilizzare bene gli “attrezzi del mestiere” che vanno da un semplice pettine fino a sofisticati caschi passando per il phone. Occorre dunque aggiornarsi sulle nuove strumentazioni costantemente, per soddisfare le richieste dei clienti ma anche essere a passo con l’agguerrita concorrenza. Buona conoscenza della natura dei capelli e del cuoio capelluto oltre che dei preparati chimici che si adottano (anche per ovviare alle allergie o intolleranze dei clienti);
- culturale: occorre essere predisposti ad aggiornarsi sempre sulle nuove tendenze stilistiche, che oggi cambiano costantemente. Seguire dunque le nuove mode, saperle applicare e perché no, una volta raggiunta una certa esperienza, provare a creare uno stile proprio ex novo, che gli altri seguiranno. Partecipare a eventi locali, nazionali e internazionali per farsi conosce. Ma anche a gare a premi senza aver paura di gareggiare;
- caratteriale: si tratta di un lavoro molto particolare, in costante contatto con il pubblico. Il quale va sempre compreso, consigliato, suggerito. Il rischio di sbagliare acconciatura o preparato delle tinture è sempre dietro l’angolo e dobbiamo essere pronti a rimediare o a scusarci quando sbagliamo. Inoltre, anche quando sappiamo di essere dalla parte della ragione, dobbiamo cercare di assecondare il cliente (per la classica regola “il cliente ha sempre ragione”). Salvo caso in cui, ovviamente, l’errore non sia particolarmente grave.
Altri due requisiti sono più specifici, a seconda che si voglia essere dipendenti o autonomi:
- pazienza di apprendere e di seguire la linea imposta dal titolare;
- denaro a sufficienza per affrontare tutte le spese iniziali ed eventualmente essere in perdita per i primi 2-3 anni di attività, soprattutto se si parte da zero con un proprio salone.
Conviene fare il parrucchiere? Vantaggi e svantaggi
Oggi essere un acconciatore è una professione molto delicata, poiché si bada quanto mai all’estetica. A partire da quella personale del titolare del salone, che deve apparire sempre curato nel look. Ma anche del locale stesso, che deve essere accogliente, confortevole, un luogo di ritrovo e di relax, possibilmente con più servizi (sala abbronzante, sauna, reception, manicure).
I dipendenti devono costituire un team affiatato, pronto a seguire le direttive ma anche a fare delle proposte interessanti e di crescita per l’attività.
Occorre dunque avere tanta passione, ma anche pazienza ed empatia con il prossimo. Molta umiltà sia che si sia dipendenti o titolari di un salone. Avere voglia di apprendere, di aggiornarsi e rinnovarsi, nonché capitali a sufficienza per affrontare tutti i costi iniziali, onde evitare di indebitarsi presso banche, istituti finanziari, amici e parenti, o peggio ancora strozzini. Si rischia di finire in un incubo da cui non si uscirà più.
Cosa vuol dire Coiffeur?
Sull’insegna di molti acconciatori leggiamo il termine Coiffeur. Ma cosa significa? Si tratta semplicemente del termine parrucchiere detto in francese. Può essere di tre tipi:
- Coiffeur pour hommes: il classico barbiere per uomini, che fornisce anche il taglio o la rifinitura di barba, basette e baffi;
- Coiffeur pour femmes: il tipico parrucchiera da donna, che però può fornire acconciature anche rivolte a uomini più esigenti;
- Coiffeur de mode: acconciatore che funge da vero stilista per tutti i generi, definito anche in inglese Hair stylist.
Conclusioni
La professione di acconciatore è ancora oggi molto in voga, anzi, diventato ancora più ricercato e sofisticato in una società votata all’edonismo e all’estetica come quella attuale.
- Per diventare parrucchiere occorre un corso di 2 anni più un tirocinio di 1; oppure 3 anni di praticantato documentato presso un salone autorizzato. Occorre infine tenere un esame di abilitazione;
- Per avviare un salone di acconciatore occorre espletare varie pratiche, a partire dall’apertura di una Partita Iva. I costi sono fissi e variabili;
- Per essere acconciatore servono diversi requisiti, di natura tecnica, culturale e caratteriale. Oltre a tanta voglia di imparare e rinnovarsi.
Qui invece abbiamo parlato di come diventare un corriere.