Vediamo cosa fa un Operatore socio sanitario (OSS), come si diventa, quanto guadagna, gli sbocchi, i requisiti, differenze con OSA e OSS.
Da diversi anni ormai, quella dell’Operatore Socio Sanitario (Oss) è una figura fondamentale in ambito sanitario, sia per il paziente che per gli stessi professionisti, come medici e infermieri.
Non va solo visto come un possibile sbocco professionale: diventare Oss è una scelta delicata per la mansione che si svolge, che coinvolge emotivamente e prevede anche sacrifici personali in termini di orari, ecc.
Di seguito vediamo cosa fa un Operatore socio sanitario (OSS), come si diventa, quanto guadagna, gli sbocchi, i requisiti, la differenza tra OSS e Operatore socio assistenziale (OSA), se conviene, ecc. Restando nell’ambito medico, qui abbiamo parlato di come diventare fisioterapista.
Chi è cosa fa un Operatore Socio Sanitario (Oss)
Seppur introdotta a inizio anni 2000, la figura dell’OSS è stata stabilizzata e definita negli anni con leggi successive che ne hanno maggiormente specificato i compiti.
Gli operatori socio sanitari sono diventati così figure destinate soprattutto alle case di riposo e nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) che ospitano persone autosufficienti o con patologie non gravi e/o croniche. Le quali non richiedono pertanto un ricovero ospedaliero e la presenza costante di altro personale sanitario, quali medici e infermieri. Stesso discorso per l’assistenza a domicilio.
Ecco le mansioni principali svolte da un’operatrice socio sanitaria:
- aiutare nelle attività di vita quotidiane, come alimentarsi, l’igiene personale, ecc.
- saper praticare piccole medicazioni locali ed evitare che si creino ulcere da decubito (per gli allettati);
- vigilanza per la corretta assunzione dei farmaci prescritti;
- rilevazione dei parametri vitali (come la misurazione della pressione, sanguigna l’ossigeno nel sangue, ecc.);
- saper riconoscere preventivamente malori o disturbi per prevenire conseguenze peggiori;
- saper osservare e collaborare per la rilevazione dei bisogni, da segnalare così a parenti o medici;
- saper trasportare correttamente il materiale biologico;
- capacità di attuare interventi di primo soccorso;
- disbrigare pratiche burocratiche
- capacità di attuare pratiche di sterilizzazione, sanitizzazione, sanificazione;
- capacità di collabora con altre figure medico-infermieristiche della struttura o che assistono il paziente a livello domiciliare;
- riorganizzare le varie apparecchiature del reparto.
Oltre a ciò, l’Operatore socio sanitario deve anche saper dare un sostegno psicologico al paziente, che potrebbe sentirsi solo e affranto per la sua condizione, dato che parliamo di persone comunque coscienti e minimamente autosufficienti.
Quali sono i requisiti per diventare un Operatore socio sanitario (OSS)
Oltre all’attestato di Oss che più avanti vedremo come si acquisisce, una persona che intende fare l’operatore o operatrice socio sanitario/a deve avere altri requisiti caratteriali importanti:
- empatia
- sensibilità
- pazienza
- capacità di lavorare in team senza voler scavalcare il ruolo dei medici o degli infermieri (coi quali si rischia di entrare in competizione)
- saper mantenere la calma in caso di malori del paziente o imprevisti
- predisposizione alla formazione continua.
Come si diventa Operatore socio sanitario (OSS)
lI corso per diventare Oss deve essere frequentato o presso una struttura pubblica (ospedali, ASL, enti locali, ecc.) oppure presso un ente di formazione privato che però abbia ottenuto il patrocinio da parte della Regione territorialmente competente.
In genere dura tra i 12 e i 18 mesi e non meno di mille ore totali. Il corso viene suddiviso in moduli, ciascuno su argomenti inerenti alla professione. Tra queste, oltre alla parte teorica, è prevista anche una parte pratica, come esercitazioni e laboratori di simulazione, oltre che un tirocinio presso una struttura. In genere le ore di pratica sono pressoché uguali a quelle di teoria.
Sono anche concesse un tot di ore di assenza, superate le quali non è possibile ottenere l’attestato.
Oltre al corso di qualificazione di base è prevista la possibilità di formazione integrativa per diventare Operatore Socio Sanitario Specializzato (Osss), una figura ancora più specializzata per poter avere maggiori sbocchi professionali.
L’Accordo Stato-Regioni 22/02/2001 prevede moduli di formazione integrativa per un massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio, finalizzati a far acquisire al discente competenze circa specifici contesti operativi e utenti. Si pensi ad anziani, persone diversamente abili, utenti psichiatrici, malati terminali, persone semi-autosufficienti, ecc.
Alla fine del corso sono previste una prova teorica ed una prova pratica, al fine di valutare se il discente ha acquisito le competenze adatte per svolgere questa professione.
Superato l’esame finale, si ottiene la tanto agognata qualifica di OSS ed è già possibile lavorare.
Quanto guadagna un OSS: lo stipendio
Vediamo qual è lo stipendio di un’operatrice socio sanitaria. Come per tutte le professioni, dipende dalla regione in cui si lavoro, il livello di esperienza, la struttura presso cui si lavora e il tipo di contratto (part-time, tempo determinato o indeterminato).
Secondo le stime più diffuse, lo stipendio medio in Italia di un operatore socio sanitario è di circa 1.500-1.800 euro al mese.
Inizialmente si consiglia comunque di fare esperienze anche con bassi guadagni e perfino volontariato, anche per capire se è il lavoro che fa per noi.
In generale, c’è altissima richiesta al Nord dove gli Oss sono di meno e c’è maggiore richiesta per l’età media più alta rispetto al Sud, dove peraltro le famiglie sono anche più numerose e spesso ricorrono all’auto-assistenza dei genitori anziani o delle persone che hanno bisogno.
Tuttavia, è anche vero che al Nord il caro vita è più elevato, dunque a stipendi più alti e sbocchi maggiori, si va anche incontro a costi più elevati da affrontare quotidianamente.
Per fare l’Oss serve la Partita iva?
Non necessariamente. Anzi. In genere l’operatrice socio sanitaria viene assunto dalla struttura presso cui lavora come dipendente. Tuttavia, può anche intraprendere la libera professione e lavorare per più strutture, magari per guadagnare anche di più.
Il codice Ateco dipende dal luogo di lavoro:
- se si lavora in una RSA, il codice ATECO è 86.90.29 – altre attività paramediche indipendenti;
- se si lavora fuori dalle RSA, il codice ATECO è 96.09.09 – altre attività di servizi per la persona.
Meglio farsi seguire da un commercialista per la scelta iniziale migliore e per la gestione fiscale e burocratica della Partita Iva.
Quali sono gli sbocchi lavorativi di un Oss?
L’operatrice socio sanitaria può lavorare nel settore pubblico, superando un concorso pubblico. Oppure come dipendente in una struttura privata. O, ancora, lavorando come libero professionista, quindi per più strutture. Tramite agenzia interinale o tramite cooperativa con contratti di lavoro dipendente generalmente a tempo determinato o part-time.
Il target dei pazienti può variare a livello anagrafico e per tipologia di problemi: anziani, bambini, diversamente abili, persone con disturbi di salute mentale, ecc.
Quanto alle strutture, può lavorare in:
- RSA
- Ospice
- Ospedali
- Case alloggio per minori, madri sole in difficolta, per tossicodipendenti, ecc.
- A domicilio
- Centri psichiatrici
- ecc.
Quali sono le differenze tra OSS e OSA
L’OSA è l’acronimo di Operatore Socio Assistenziale e spesso viene confuso con l’operatore socio sanitario. In realtà le differenze ci sono. Diciamo che l’Osa si trova un gradino sotto l’Oss in quanto opera soprattutto per il benessere fisico del paziente, supportandola nelle faccende domestiche e in tutte quelle attività igienico-sanitarie di cui l’assistito ha bisogno.
Lavora come l’Oss in strutture Socio-Assistenziali o anche a domicilio, collaborando sempre con altre figure. Tuttavia, l’operatore socio sanitario contribuisce anche al benessere fisico, psicologico e sociale delle persone assistite. Puntando a renderle quanto più autonome possibili. Dunque è una figura più completa.
Non a caso, il corso per diventare OSA è più breve, visto che dura solitamente 700 ore ma si possono frequentare moduli aggiuntivi per diventare OSS.
Differenze tra OSS e OSSS
Un’altra differenza che occorre fare è quella tra OSS e OSSS, acronimo di Operatore socio sanitario con formazione complementare o specializzato.
L’OSSS, oltre agli incarichi demandati all’OSS, può svolgere compiti che di solito sono svolti dagli infermieri, quali:
- somministrare farmaci e terapie già prescritte;
- eseguire flebo e clisteri;
- realizzare medicazioni più complesse.
Non a caso, per diventare OSSS occorre essere diventato prima OSS. Dunque, aggiungere al corso di mille ore, altre 400 ore.
Qui invece abbiamo parlato di come diventare infermiere.
Conviene diventare Operatore socio sanitario (OSS)?
Vediamo quali sono i Pro e i Contro di diventare OSS.
a) Vantaggi di fare l’OSS:
- Lavoro appagante, in contatto con chi ha bisogno;
- Tanti sbocchi lavorativi e tipologie di contratto.
b) Svantaggi di fare l’OSS:
- Spesso la retribuzione non è commisurata al lavoro svolto;
- Lavoro di grande coinvolgimento emotivo, non adatto a tutti.
Qui abbiamo parlato di come diventare assistente alla poltrona.