Negli ultimi anni sta crescendo l’interesse intorno a Dubai, città ed emirato degli Emirati Arabi Uniti, nota per i negozi di lusso, gli edifici ultramoderni e la vivace scena notturna. Sfiora i 3 milioni e mezzo di abitanti. In molti si chiedono come lavorare a Dubai, quali sono i profili ricercati, i documenti necessari, gli stipendi offerti, come aprire un’attività. Una meta piuttosto lontana, come Giappone o Australia.
Riguardo la geolocalizzazione, ricordiamo che Dubai si trova negli Emirati Arabi Uniti, una Federazione costituzionale con capitale Abu Dhabi, che conta 7 emirati, per un totale di 10,3 milioni di persone, di cui oltre un terzo, come detto, concentrato nella sola Dubai.
Gli Emirati Arabi Uniti sono un’esplosione di multiculturalità, dato che ospita circa 200 nazionalità diverse. Basti pensare che gli stranieri costituiscono quasi il 90% della popolazione.
Islam e Arabo sono rispettivamente Religione e lingua ufficiale. Tuttavia, c’è una certa tolleranza, tanto che è possibile professare altre religioni e l’inglese resta la lingua più diffusa.
Fatta questa doverosa premessa, vediamo tutte le informazioni che possono ritornare utili per chi ha deciso di lavorare a Dubai. O, quanto meno, vuole provarci.
Quali documenti servono per lavorare a Dubai
Per lavorare a Dubai serve un visto residenti, chiamato non a caso “labour card“, ma anche una tessera sanitaria. Potrai permanere nell’emirato per un massimo di 3 anni.
In genere, deve essere il datore di lavoro che deve procurare questi documenti contestualmente all’assunzione.
Il procedimento è questo:
- il datore di lavoro deve consegnarti una lettera d’offerta rilasciata dal Ministry of Human Resources and Emiratisation (MoHRE). Per controllare che sia un documento valido e in regola, si può chiedere informazioni presso l’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia o inserendo il numero dell’offerta di lavoro sul sito ufficiale del MoHRE. E’ consigliabile farlo per evitare frodi o problemi sul posto;
- dopo aver firmato la lettera d’offerta, sempre il datore di lavoro ti invierà il succitato visto di lavoro (labour card) per poter entrare nel Paese;
- meglio prendere anche informazioni sull’azienda che offre il lavoro, perché non manca chi vuole approfittare della curiosità crescente intorno al paese per fregare il prossimo.
Come aprire un’attività a Dubai
Più complesso il procedimento per avviare un’attività a Dubai, in quanto occorre trovare un’azienda con sede negli Emirati Arabi che faccia da garante. Ma questa sponsorizzazione prevede tariffe piuttosto alte.
In effetti, in molti sono interessati ad aprire una pizzeria o una società di servizi a Dubai, poiché il paese offre condizioni davvero vantaggiose, soprattutto nelle cosiddette Free zone, ideate proprio per attirare capitali stranieri e creare lavoro in loco. Dubai è quella che ne prevede di più.
Tra i vantaggi principali delle Free zone di Dubai troviamo:
- possibilità di detenere il 100% del capitale sociale;
- esenzione dai dazi doganali;
- nessuna imposta su reddito e dividendi.
In linea di massima, non esiste un visto dedicato al lavoro autonomo. A parte il visto a pagamento per freelance offerto in alcune Free Zone e il Remote Work Visa. Quest’ultimo è accessibile a chi vanti un contratto di lavoro da remoto o un’attività indipendente da oltre un anno, percependo al contempo un reddito mensile minimo di 5000 USD.
Meglio comunque riferirsi all’Ambasciata degli Emirati arabi uniti in Italia che si trova a Roma. Qui il sito ufficiale con i vari contatti.
Quali sono i requisiti per lavorare a Dubai
I requisiti per lavorare a Dubai sono sostanzialmente 4, di varia natura:
- conoscere molto bene l’inglese, la lingua più parlata nel paese, il che consente di aggirare le difficoltà di imparare l’arabo;
- avere i documenti in regola;
- avere un profilo professionale elevato, quindi essere specializzati in qualche lavoro, perché la concorrenza è tanta e gli EAU sono molto selettivi tra gli immigrati che possono rimanere a lavorare;
- essere pronti ad adeguarsi al clima del paese: Dubai è calda 4 mesi all’anno, ed è caldissima i rimanenti 8. Anche per questo la vita sociale si tiene soprattutto al chiuso. Inoltre, occorre essere rispettosi delle regole del paese, più tollerante di altri paesi arabi ma non eccessivamente.
Quali sono i lavori richiesti a Dubai
Vediamo ora quali sono i settori principali dove è possibile trovare lavoro a Dubai:
- Manifatturiero
- Logistica
- Informatica
- Green economy
- Vendita al dettaglio
- Turismo
- Sanità
- Educazione
- Automotive
- Edilizia
- Ristorazione
- Alberghiero
- New technology: Intelligenza artificiale e blockchain
Occorre però anche sapere che, per quanto si sia qualificati, a Dubai c’è una corposa presenza di immigrati disposti a lavorare a basso costo. Non solo nella manodopera, ma anche in ambito medico o ingegneristico.
Oltre alla questione degli stipendi bassi, accettano anche di lavorare senza riposo, senza ferie, condividendo la propria stanza e persino il letto se serve per risparmiare sull’alloggio.
Come trovare lavoro a Dubai
Vediamo ora quali sono i canali principali per potersi candidare e trovare lavoro a Dubai.
Il primo che suggeriamo è il sito ufficiale del Governo emiratino, il quale ha dedicato una pagina alla ricerca di lavoro che è in inglese. Pagina che riporta a sua volta siti e portali utili a cui puoi fare riferimento.
Interessante poi è anche il sito Indeed Emirati Arabi Uniti (anche questo in inglese) del portale Indeed.
Esistono poi anche dei siti italiani istituzionali che conviene consultare:
- infoMercatiEsteri del Governo italiano e scheda di sintesi stilata sempre dal governo italiano (un Pdf);
- sito della Camera di Commercio Italiana negli EAU.
Esistono poi siti di annunci dedicati al mercato del lavoro di Dubai. Ecco i principali:
Come sono gli stipendi a Dubai
Lo stipendio medio a Dubai è di 2.600 euro e non esistono tasse sul reddito. Non esiste un salario minimo percepito da lavoratori e lavoratrici. Comunque, dipende sempre dal lavoro che si svolge, da quante ore si lavora, se nelle ore serali, ecc.
Ecco alcuni esempi di stipendi a Dubai divisi per lavoro:
- receptionist di hotel: 968,81 euro al mese
- addetto alberghiero alle pulizie: 484,42 euro al mese
- guida turistica: 1176,47 euro al mese
- tour operator: 1384,09 euro al mese
- chef: 11.070,75 euro al mese
- ingegnere edile: 2006,12 euro al mese
- consulente finanziario: 1521,65 euro al mese
- ristoratore: 1936,60 euro al mese
- caregiver: 733,11 euro al mese
- medico: 4841,14 euro al mese
- cameriere di ristorante: 276,61 euro al mese
- social media manager: 2766,04 euro al mese
Com’è il costo della vita a Dubai
Il costo della vita a Dubai è leggermente più alto che in Italia. Dipende ovviamente dal proprio stile di vita. Per fare una vita senza pensieri, concedendosi anche qualche svago, occorre guadagnare circa 2000 € al mese se si vive da soli. Invece con una famiglia con 2 figli occorrono mediamente 3500 € al mese per una vita tranquilla.
Ecco qualche esempio di spesa:
- 140 – 180 € per le bollette;
- pranzo o cena fuori senza troppe pretese 10 €;
- un caffè costa almeno 3 €;
- l’affitto per un appartamento con una sola stanza va dagli 800 € ai 1400 € al mese, mentre un appartamento con 3 stanze può arrivare fino a 3000 €. Praticamente grosso modo la situazione di Roma e Milano da noi in Italia.
Quali sono le aziende italiane presenti a Dubai
Sicuramente candidarsi per un’azienda italiana a Dubai può aiutare a facilitare l’ingresso, anche per un fatto linguistico e solidaristico (almeno si spera) da parte di connazionali.
Ecco le principali aziende italiane presenti a Dubai divise per settore di pertinenza:
a) Settore edilizio
- Fincantieri
Astaldi - Webuild
Profili principalmente richiesti:
- Ingegneri civili, edili e ambientali.
b) Energia
- Enel
- Ansaldo Energia
- Maire Tecnimont
Profili ricercati:
- Ingegneri elettronici ed elettrici
- Innovation manager
c) Tecnologia e informatica
- Leonardo
- Engineering
- Reply
Profili richiesti:
- Ingegneri informatici
- Programmatori
- Data scientist
d) Lusso e accessori
- Luxottica
- Bulgari
- Versace
Profili richiesti:
- Supply chain manager
- Sales manager
- Ingegneri gestionali
e) Banche e servizi finanziari:
- Intesa Sanpaolo
- Unicredit
- UBI Banca
Profili richiesti:
- Analisti finanziari
- Data analyst
- Consulenti finanziari
f) Ristoranti e pizzerie:
- Nike Romito
- Armani
- Al Muntaha – Saverio Sbaragli
Profili richiesti:
- chef
- camerieri
- caposala
Come aprire una pizzeria a Dubai
Molti italiani stanno aprendo una pizzeria o un ristorante a Dubai. Come fare? Il consiglio che diamo prima di aprire una pizzeria a Dubai è quello di informarsi sui canali istituzionali prima menzionati. E, ovviamente, di fare uno o più viaggi a Dubai anche come semplice turista per capire come va la vita lì, quali sono le tendenze culinarie, ecc.
In realtà, i costi per aprire una pizzeria o un ristorante non superano moltissimo quelli che dovresti sopportare in una grande città italiana. Tuttavia, a Dubai di pizzerie italiane o ristoranti nostrani ce ne sono ancora pochi, quindi offrendo qualcosa di originale ci si può sicuramente arricchire.
Per aprire una attività a Dubai devi far fronte al rilascio di una specifica licenza annuale, dal costo di circa 20.000€. Occorrerà poi trovare il locale adatto, i cui costi dipenderanno, ovviamente, dalle dimensioni e dalla posizione centrale o periferica. Diciamo che non si spenderebbe meno di 30mila euro. Dipende anche dai lavori che sono necessari. Si possono anche toccare i 200mila euro.
Poi ci sono i dipendenti da assumere e quindi bisogna informarsi sulle leggi locali riguardo i dipendenti. E’ comunque possibile trovare facilmente lavoratori disponibili, essendo popolata da molti immigrati.
Potrebbe anche essere consigliabile farsi aiutare da un consulente o un avvocato locale per tutta la questione burocratica. Un’altra strategia furba sarebbe quella di chiedere a qualche italiano che possiede già un locale lì, almeno per farsi un’idea generale, magari in occasione di una cena nella sua pizzeria.
Se invece devi diventare ancora pizzaiolo o lo sei e vuoi migliorarti, abbiamo dedicato a ciò un articolo qui.
La patente italiana vale a Dubai?
Purtroppo no, non essendo un paese della comunità europea. Per poter guidare a Dubai occorre richiedere un permesso di guida internazionale o acquisire una patente chiedendola alle autorità locali.
Occorre comunque sapere che il tasso alcolemico consentito è pari a 0. Inoltre, se è vero che il manto stradale a Dubai sia eccellente, a volte possono scatenarsi tempeste di sabbia che possono mettere in difficoltà la vista del guidatore.
Conviene lavorare a Dubai? Vantaggi e svantaggi
Ricapitoliamo dunque quali sono i Pro e i Contro di lavorare a Dubai.
a) Vantaggi di lavorare a Dubai:
- Buone opportunità lavorative e di guadagno soprattutto per ingegneri e medici;
- Assenza di tassazione sul reddito;
- Criminalità assente;
- Paese in ascesa, con tante opportunità di business
b) Svantaggi di lavorare a Dubai:
- Assistenza sanitaria costosa e in parte coperta da assicurazioni, così come l’istruzione per i figli;
- Clima molto caldo 8 mesi su 12;
- Più tollerante di altri paesi arabi, ma occorre adeguarsi su molti aspetti;
- Molte professioni patiscono la concorrenza al ribasso degli immigrati asiatici;
- Tante occasioni di business, ma mettersi in proprio è più difficile che in tanti altri paesi stranieri.
Qui abbiamo parlato di come lavorare in Spagna.