Vediamo come si diventa infermiere, quali sono le sue mansioni, quanto si guadagna, quali sono i requisiti richiesti, se conviene
La professione di infermiere richiede molta passione, pazienza, abnegazione, spirito di sacrificio. Non si può pensare di svolgere questa professione solo per il mero guadagno, poiché ha un’impronta umana e sensibile equiparabile a pochi altri lavori. Come quello di OSS.
L’infermiere deve rapportarsi a tante tipologie di pazienti e nei gradi di difficoltà più diversi, oltre ad avere molta empatia sia con i colleghi, ma anche con i dottori e i responsabili delle strutture presso cui si lavora. Inoltre, occorre spesso lavorare in condizioni molto difficili e complicate, per cui serve grande predisposizione allo stress.
Detto questo, vediamo di seguito come si diventa infermieri, quali sono le sue mansioni, quanto si guadagna, quali sono i requisiti richiesti, se conviene davvero svolgere questa professione. Le informazioni si intendono anche per la professione di infermiera. Una professione che richiede un carattere molto sensibile, come quello dell’assistente sociale.
Come si diventa infermiere
Occorre obbligatoriamente conseguire la Laurea in infermieristica o infermieristica pediatrica (L/SNT1, rivolta ai minori) presso una facoltà di Medicina e Chirurgia. L’iscrizione al corso è a numero chiuso, per cui occorre superare un test di ammissione. E’ anche possibile laurearsi presso università private abilitate, le quali però devono obbligatoriamente sempre imporre un test d’ingresso.
Il diploma di scuola superiore è invece indifferente, purché obbligatorio per iscriversi al corso di laurea, come per tutte le lauree in Italia.
Dopo la laurea di primo livello, l’infermiera può decidere di continuare gli studi, optando tra:
- un master di I livello;
- la Laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche di durata biennale, sempre a numero chiuso. Al quale può far seguito un ulteriore Master di II livello o un dottorato di ricerca.
Il proseguo degli studi può essere utile per ricoprire ruoli di responsabilità o per lavorare come ricercatore o formatore. Quindi aspirare a una maggiore gratifica professionale.
A prescindere, una volta iniziata la professione di infermiere, si è obbligati a partecipare ai corsi di formazione e aggiornamento previsti dal programma nazionale ECM: Educazione Continua Medicina.
Per esercitare la professione di infermiere occorre anche iscriversi all’apposito albo. Ci occuperemo di questo nel prossimo paragrafo.
Come iscriversi all’albo infermieri
L’albo degli infermieri è il FNOPI: Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche. La domanda va presentata in carta da bollo all’Ordine nella cui circoscrizione il richiedente ha la residenza.
Ecco i requisiti necessari:
- residenza o domicilio o esercitare la professione nella circoscrizione dell’Ordine;
- possesso del titolo ed essere abilitati all’esercizio professionale in Italia;
- pieno godimento dei diritti civili.
Anche gli stranieri possono iscriversi All’albo degli infermieri purché in regola con le norme in materia di ingresso e soggiorno in Italia. Chi ha già un titolo acquisito nel proprio paese può eventualmente tentare il riconoscimento nel nostro paese, sebbene i cittadini dell’area Ue siano più agevolati in questo.
Si può fare l’infermiere senza laurea?
No. Questa possibilità era contemplata fino agli anni ’90, quando era possibile praticare con un corso di formazione di 3 anni. L’obbligo di laurea per essere infermiera è stato introdotto nel 1992.
Quanti e quali tipi di infermieri esistono
In base al tipo di utenza di cui ci si occupa, esistono varie figure di infermieri, ovvero:
- di sanità pubblica
- di area critica
- psichiatrico
- pediatrico
- geriatrico
Quanto costa diventare infermiere
I costi sono diversi e riguardano:
- la tassa per la partecipazione ai test di ammissione, che ovviamente diventa più elevato negli atenei privati;
- le tasse universitarie, che potrebbero essere in parte scontate se si rientra in determinante fasce di reddito e avendo i giusti requisiti (numero di esami minimi previsti, media voto, in corso con gli anni, ecc.);
- eventuali altre spese per seguire i corsi, come i trasporti e l’affitto per gli studenti fuori sede (anche se oggi si sta sempre più diffondendo l’e-learning anche all’università, quindi si può seguire da casa), acquisto del materiale per studiare (cancelleria, dispositivi informatici, libri, dispense, ecc.);
- eventuali corsi di formazione successivi alla laurea, dai master alla laurea magistrale;
- ecc.
Quali sono le materie del test di infermieristica e numero domande
Il test per entrare all’Università delle professioni sanitarie cambia da ateneo ad ateneo, almeno in termini di domande e risposte, ma non la struttura.
Il test professioni sanitarie prevede in totale 60 domande a risposta multipla con 5 opzioni di risposta, di cui ovviamente una sola esatta. Il tempo per completarlo è di 100 minuti.
Le domande sono così suddivise:
- 4 quiz di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi
- 5 quiz di ragionamento logico e problemi
- 23 quiz di biologia
- 15 quiz di chimica
- 13 quiz di fisica e matematica
Quali sono le materie da studiare per diventare infermieri?
Il corso di Laurea in infermieristica è davvero ricco di materie, alcune introdotte di recente. Le principali sono:
- biochimica
- anatomia
- fisiologia
- istologia
- biologia
- chimica
Ad esse vanno aggiunte altre materie, come informatica, lingua inglese, psichiatria e psicologia della salute, management sanitario, organizzazione delle aziende sanitarie. Proprio per dare un’infarinatura generale propedeutica anche a un possibile proseguo degli studi.
Come funziona il tirocinio di infermieristica
Inutile dire che il tirocinio è fondamentale per diventare infermiera, visto che si tratta soprattutto di una professione molto pratica. La durata e lo svolgimento variano da ateneo ad ateneo, ma in linea di massima si imparerà a:
- assistere le persone in toto, anche per quanto concerne igiene e alimentazione;
- capire come funziona la sala operatoria;
- come si applica la deontologia professionale;
- saper interagire con il resto dell’équipe medica, al fine di diventare un team affiatato;
- saper effettuare prescrizioni diagnostiche e terapeutiche.
Quali sono i requisiti per fare l’infermiere
I requisiti per fare l’infermiera sono di due tipi:
- titoli: possesso della laurea e termine del tirocinio previsti;
- carattere: empatia, pazienza, spirito di abnegazione, massima attenzione sul lavoro, capacità di lavorare in team, passione per il lavoro.
Cosa fa l’infermiere
Ecco le principali mansioni di un infermiere:
- pianificare, gestire e valutare tutto quanto concerne l’assistenza infermieristica, anche nelle ore notturne;
- applicare in modo scrupoloso le prescrizioni diagnostico-terapeutiche indicate dal primario o dal medico che segue i pazienti;
- identificare quali sono i bisogni concreti di ogni paziente: da quello fisiologico a quello psicologico;
- saper utilizzare le apparecchiature utili per monitorare lo stato di salute del paziente (misuratore pressione, elettrocardiogramma, ecc.);
- saper raccogliere campioni di liquidi biologici, urine e sangue per le analisi cliniche;
- saper applicare bendaggi e medicazioni;
- monitorare eventuali patologie del paziente come diabete, asma, malattie cardiache e neurologiche.
Alcune attività dipendono invece dal tipo di struttura, dalla condizione del paziente e dalla presenza o meno dei familiari. Per esempio, curare l’igiene intima del paziente, monitorare le esigenze fisiologiche, imboccare il cibo, controllare il sonno notturno, ecc.
Ad ogni modo, l’infermiera deve attenersi al Codice deontologico previsto per la categoria. Quindi deve agire con scrupolo e senza praticare alcuna discriminazione del paziente. Oltre ad essere disponibile a formarsi e aggiornarsi continuamente.
Quali sono gli sbocchi lavorativi di un infermiere
Un’infermiera può lavorare in vari tipi di strutture, come:
- ospedali pubblici
- cliniche private
- pronto soccorso
- residenze sanitarie assistenziali
- strutture per lungodegenza
- servizi sanitari territoriali
- centri di riabilitazione
- ambulatori
- a domicilio
- hospice
Gli sbocchi sono dunque davvero tanti e in molte zone d’Italia, specie al Nord dove c’è carenza da anni. E’ anche possibile trovare molto lavoro all’estero, soprattutto in paesi come Svizzera e Germania, dove gli stipendi sono anche più alti. Di recente si stanno aprendo molte opportunità anche in Medioriente.
Quanto guadagna un infermiere: lo stipendio
Agli infermieri che lavorano nel pubblico si applica il Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) di riferimento. Dunque, al momento della scrittura, lo stipendio lordo base di un infermiere è di circa 1.750 euro al mese fino a superare i 2.000 euro mensili in base all’anzianità, agli straordinari, ecc.
Nel privato, invece, lo stipendio di un’infermiera può essere superiore o inferiore. Dipende dal tipo di struttura in cui si lavora, dalla propria esperienza, dalla zona in cui si trova, ecc.
Fare l’infermiere conviene?
Come si evince da tutto quanto detto fino a ora, per svolgere la professione di infermiera occorre molta pazienza e passione per questo lavoro. Tanta sensibilità e pensare alla questione economica come seconda priorità.
Lo stipendio è valido, sebbene dipenda dalla struttura in cui si lavora e non mancano quanti si lamentano dello stipendio in rapporto al lavoro pesante svolto e alle ore lavorate.
Conclusioni
La professione di infermiere è molto delicata e richiede massima attenzione, pazienza e dedizione.
- Per svolgere il lavoro di infermiere serve una laurea triennale, più eventuali titoli aggiuntivi per mansioni più qualificate;
- Lo stipendio mensile lordo sfiora i 2mila euro, ma dipende dal tipo di struttura e se si lavora nel pubblico o nel privato;
- Si tratta di un lavoro scrupoloso, che richiede grande conoscenza della materia ma anche capacità di lavorare in team.
Hai mai sentito parlare di assistente alla poltrona?