Diventare Wedding planner conviene? Come fare, guadagni, rischi

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In questa guida completa vedremo come diventare wedding planner, quanto guadagna, la Partita Iva e se conviene davvero.

Da diversi anni ormai, anche in Italia è presente la figura del wedding planner, ovvero di colui o colei che assiste e supporta i futuri sposi nella preparazione, organizzazione e gestione del lieto evento. Quando cioè convoleranno a nozze. Il tutto, rispettando il budget di partenza che essi si sono imposti. Il termine, tradotto, significa proprio “organizzatore di matrimoni“. Una professione tutta basata sulla creatività ma anche l’empatia, un po’ come l’interior designer.

In Italia, uno dei wedding planner più famosi è il simpatico Enzo Miccio, che abbiamo spesso visto all’opera su Real Time in un programma. Il quale sa abbinare competenza e empatia e dunque è un ottimo esempio di come dovrebbe essere questa figura.

In questa guida completa vedremo come si diventa wedding planner, quanto guadagna, la gestione della Partita Iva e se conviene davvero fare il wedding planner.

Chi è e cosa fa un wedding planner

La figura del Wedding Planner è nata, manco a dirlo, negli Stati Uniti. Si tratta, come intuibile, di uno o una professionista che organizza matrimoni per conto terzi, nel rispetto del budget che la coppia si è imposta, oltre che nel rispetto dei loro gusti e dei loro desideri.

Fermo restando che, entro i limiti di questi, deve comunque dare suggerimenti utili per trovare le soluzioni migliori. Anzi, spesso viene chiamato in causa proprio per guidarli nelle scelte più azzeccate.

Per svolgere al meglio il proprio lavoro, un wedding planner deve conoscere bene il mercato, quindi i costi e le tendenze del momento. Pertanto, è in stretto contatto con:

  • fioristi
  • fotografi e video-maker
  • servizi di noleggio di autovetture
  • ristoratori e albergatori

Requisiti per diventare wedding planner

Vediamo quali sono i principali requisiti per diventare wedding planner:

  • essere socievoli e solari, predisposti ai rapporti interpersonali;
  • grandi capacità organizzative;
  • avere spiccate doti di problem solving, in caso di imprevisti che in genere non mancano mai;
  • saper vendere la propria professione, con siti web, profili social, magari un ufficio accogliente e evidente;
  • saper ascoltare le esigenze dei clienti e limitarsi ai consigli, senza anteporre le proprie idee alle loro;
  • essere disposti ad aggiornarsi continuamente, perché anche il mercato dei matrimoni cambia continuamente.

Come si diventa wedding planner

Per diventare wedding planner non serve un titolo di studio preciso, quindi neppure lauree o master. Ciò nonostante, avere una preparazione accademica in materie gestionali e di marketing, aiuta sicuramente nel campo dell’organizzazione e nella gestione del budget.

Esistono però tanti corsi di formazione che rilasciano un attestato, che invitiamo ad acquisire perché sarà un biglietto da visita importante da esporre ai clienti. In alternativa, potrebbe essere utile aver lavorato come assistente di un wedding planner per diversi anni o avere una famiglia con un’agenzia rinomata alle spalle.

Migliori corsi di formazione per diventare wedding planner

I corsi di formazione per diventare wedding planner sono diversi. I più consigliati, comunque, sono i corsi organizzati dalle figure più note in questo ambito.

Di seguito elenchiamo i principali:

Può anche essere utile leggere dei libri scritti da wedding planner famosi, considerati autentici Guru, al fine di avere una prima infarinatura. Come “The big white book of Weddings” di David Tutera; oppure “Wedding Party” del più volte citato Miccio.

Inoltre, è estremamente utile e consigliato partecipare a eventi e fiere su questo settore, Sì SposaItalia Collezioni, che si tiene a Milano. O Roma Sposa, che si tiene a Roma. Giusto per citarne due.

Quanto guadagna un wedding planner: lo stipendio

Qual è lo stipendio di un wedding planner? Secondo diverse stime, può aggirarsi mediamente tra i 20.000 e i 60.000€ all’anno. Ovviamente dipende dal proprio prestigio, dal numero di assistenti che bisogna retribuire, dai costi da sostenere, dal giro di clienti che si è riusciti a creare, ecc.

Ovviamente, si può arrotondare il guadagno legato alla mera attività con altri introiti, come:

  • organizzazione di corsi di formazione, sia online che in sede;
  • vendita di libri, biografici e manuali;
  • consulenze varie, anche ad altri colleghi.

Una figura junior ed entry level (ovvero alle prime armi, con meno di 3 anni d’esperienza) può guadagnare mediamente tra i 19.000 € e i 23.000 € lordi l’anno.

Dunque, i margini di guadagno sono davvero interessanti, anche in virtù del fatto che si svolga un lavoro appassionante e dinamico. Ovviamente parliamo di situazioni ottimali, ma si può sempre fallire o subire periodi di crisi. Pensiamo a periodi di forti recessione economica o di eventi internazionali come quelli vissuti tra il 2020 e il 2022.

Per fare il wedding planner occorre la Partita Iva?

In genere per svolgere questa professione occorre aprire Partita Iva, perché si opera come libero professionista.

I codice Ateco più adatto sono:

96.09.05 – Organizzazione di feste e cerimonie

74.90.99 – Altre attività professionali

Consigliamo comunque di affidarsi a uno studio commercialista per farsi seguire fin dalle fasi iniziali e per la gestione fiscale successiva della propria attività.

Conviene fare il wedding planner? Vantaggi e svantaggi

Vediamo quali sono i Pro e i Contro di diventare wedding planner.

a) Vantaggi di fare il wedding planner:

  1. lavoro dinamico, coinvolgente, empatico, fatto di obiettivi e soluzioni da prendere;
  2. settore in costante crescita e figura sempre più riconosciuta anche in Italia;
  3. ottimi margini di guadagno, con margini di crescita importanti.

b) Svantaggi di fare il wedding planner:

  1. il matrimonio è un’istituzione in crisi e sicuramente meno ricorrente di quanto accadesse fino a trent’anni fa. Sebbene ciò riguardi le nozze tra gli etero, in parte compensate dalle nozze sempre più frequenti anche in Italia di persone dello stesso genere.
  2. occorre forte empatia e pazienza verso gli altri, poiché non mancano incomprensioni, divergenze, richieste assurde;
  3. settore influenzato anche da agenti economici esterni e che può dunque anche andare incontro a flessioni.

Qui abbiamo parlato di come diventare avvocato.

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