Di seguito vediamo come diventare tatuatore, i requisiti, quanto guadagna, come aprire uno studio, se conviene fare il tatuatore, ecc.
Se fino a un trentennio fa i tatuaggi non venivano visti di buon occhio, perché ritenuti collegati a un mondo underground, ribelle, perfino criminale (tanto da generare diffidenza verso chi ne esponeva qualcuno), a partire dalla seconda metà anni ’90 abbiamo assistito a un graduale sdoganamento trasversale (sia dal punto di vista anagrafico che sociale). Fino a diventare un’autentica forma di arte e un modo per veicolare un messaggio verso l’esterno da parte di tutti. Tanto che da tempo quello di tatuatore è un mestiere altamente professionalizzato, sottoposto a regole rigide igienico-sanitarie.
Non solo: la professione di tatuatore è diventata un ottimo sbocco lavorativo e da esercitare sia in autonomia sia come dipendente in un centro abilitato.
Di seguito vediamo come si diventa tatuatore, quali sono i requisiti richiesti, quanto guadagna, come aprire un proprio centro, se conviene svolgere il lavoro di tatuatore, ecc.
Come diventare tatuatore
Per poter esercitare il mestiere di tatuatore o tatuatrice, dal 2022 è richiesto un corso di formazione regionale, che alla fine rilascia una Certificazione Regionale, valida su tutto il territorio nazionale ed europeo,
Il corso professionale di tatuatore dura 1500 ore, ed è così suddiviso:
- 750 ore di teoria con lezioni in aula
- 250 ore di pratica in laboratorio
- 500 ore di stage o tirocinio
E’ previsto infine un esame finale, per dimostrare dinanzi a una commissione di aver acquisito tutte le competenze teorico-pratiche richieste per esercitare questa professione.
Per potersi iscriversi al corso regionale per diventare tatuatore, occorre però essere maggiorenni (aver compiuto 18 anni) ed essere in possesso di diploma di scuola secondaria di primo grado (quella che un tempo veniva chiamata licenza di scuola media).
Da ciò dunque ne deduciamo che ormai la professione di tatuatore risponde non solo ad ascritte doti artistiche personali, ma anche a conoscenze di base sulle norme igieniche e sanitarie stabilite dalle autorità competenti per eseguire tatuaggi in modo professionale.
Il corso di formazione ha comunque anche la pretesa di affinare le proprie qualità artistiche, insegnando nuove tecniche e migliorando quelle già conosciute dal discente.
Non solo. Il tatuatore qualificato e abilitato alla professione ha altresì l’obbligo di frequentare ogni 3 anni un corso di aggiornamento da 24 ore. Pena sanzioni, multe e la revoca della licenza di esercizio.
Quanto costa il corso di formazione regionale per diventare tatuatore
Il costo di un corso di formazione regionale per tatuatori e tatuatrici varia da regione a regione. Così come da istituto a istituto autorizzato a tenerlo. Solitamente, il prezzo di un percorso regionale si aggira tra i 1.400€ e i 1.600€. In genere sono previste possibilità di rateizzare il pagamento.
Dato che la concorrenza è molto alta e le tecniche per realizzare tatuaggi sono molteplici, potrebbe anche essere interessante frequentare dei Master. Che costeranno certamente di più ma che potrebbero dare ulteriore spessore alla propria figura professionale.
Per quanti possono permetterselo, potrebbe essere un fattore positivo in più quello di frequentarli all’estero al fine di ottenere un riconoscimento anche internazionale.
Inoltre, è consigliabile partecipare a fiere, gare, eventi (come partecipanti o semplici curiosi spettatori), così da confrontarsi con altri tatuatori, apprendere nuove tecniche, oltre che fare rete tra professionisti.
Quali sono i requisiti per diventare tatuatore
I requisiti per diventare tatuatore o tatuatrice di diversa natura e li riassumiamo di seguito:
- legali: avere almeno 18 anni e la licenza di scuola media (oggi chiamata diploma di scuola secondaria di primo grado);
- formativi: deve conseguire obbligatoriamente un corso di formazione teorico-pratico di 1.500 ore e frequentare corsi di aggiornamento ogni 3 anni;
- artistici: occorre tanta fantasia, estro, spiccata passione per il disegno e le arti figurative in generale;
- curiosità e voglia di aggiornarsi: anche quando ha acquisito l’abilitazione ed è diventato un artigiano di successo, il tatuatore deve essere disposto ad aggiornarsi continuamente. Essere curioso verso le nuove tecniche, oltre che per un fatto di convenienza al fine di non lasciarsi superare dalla concorrenza e restare antiquato;
- empatia con il cliente: il tatuatore deve saper ascoltare le richieste e le esigenze del cliente, venirgli incontro il più possibile, pur offrendo la propria esperienza dando suggerimenti e consigli disinteressati. Non deve sentirsi un artista arrogante.
Come aprire uno studio di tatuaggi: iter burocratico
Il tatuatore o la tatuatrice può lavorare sia come dipendente presso uno studio di tatuaggi, sia aprire un proprio studio. Un passaggio che alla fine eseguono in tanti, dopo anni di lavoro presso uno studio altrui, per sentirti maggiormente realizzati e indipendenti nel proprio estro.
Per aprire un proprio studio di tatuaggi, occorre ottemperare a una serie di obblighi fiscali e legali, che riassumiamo di seguito (meglio comunque farsi assistere da un valido studio commercialista):
- Aprire Partita Iva, con Codice ATECO “attività di tatuaggio e piercing: 96.09.02”;
- Registrazione in Camera di Commercio, con pagamento di un contributo regionale dai 44€ ai 200€;
- ottenere dall’Asl le autorizzazioni sanitarie
- iscriversi ad Inps e Inail
- comunicare l’inizio dell’attività al Comune (la cosiddetta SCIA)
- ottenere sempre dal Comune l’autorizzazione per esporre un’insegna
- affittare un locale che risponda a tutta una serie di normative di sicurezza, igienico-sanitarie, di accesso per i disabili, anti-incendio. Oltre ad arredarlo, rimetterlo a nuovo se serve e adeguarlo all’uso per cui sarà destinato (sarà verificato da ASL e Vigili del fuoco);
- dotarsi di tutti i macchinari, gli utensili, i dispositivi da indossare (guanti, visiera, mascherina), un lettino, alcuni album fotografici da proporre ai clienti in cerca di idee con esempi di lavori, e quant’altro occorre per svolgere l’attività;
- farsi pubblicità, tramite volantinaggio cartaceo, cartellonistica, post sui Social (facendo da soli o facendosi aiutare da un professionista, il Social Media Manager).
Occorre poi verificare le leggi in materia sanitaria previste dalla regione in cui si esercita, giacché possono cambiare. Ciò può comportare ulteriori limiti e restrizioni.
Quanto costa aprire uno studio di tatuaggi
Quali sono i costi da affrontare per aprire uno studio di tatuaggi? Per quanto mettersi in proprio sia l’aspirazione di molti, bisogna anche fare i conti con i costi che ciò comporta.
Già l’apertura della Partita Iva e, soprattutto, la sua gestione comporta costi notevoli. Poiché sarebbe opportuno farsi seguire da un commercialista, dover versare i contributi previdenziali (i quali, essendo equiparabili ad artigiani, non sono neppure di poco conto), il versamento IRPEF, le addizionali comunali e regionali, i compensi al commercialista che ci segue, ecc.
Poi ci sono i costi relativi al locale: da quando si apre per arredarlo e metterlo a norma; passando per l’affitto che sarà più o meno salato in base alla grandezza in mq (dovrebbe essere almeno di 40 mq), centralità, visibilità e facilità di parcheggio; fino alla manutenzione.
Poi ci sono le utenze, soprattutto la corrente elettrica, l’acqua la connessione internet e una linea telefonica per prendere gli appuntamenti (anche se si potrebbe anche risparmiare dotandosi di una app, tramite whatsapp o telegram, o, semplicemente, prendendoli tramite il proprio numero telefonico del cellulare). C’è poi la tassa sui rifiuti e l’IMU.
L’ambiente va pulito e sterilizzato costantemente, quindi occorre pagare una ditta o, per risparmiare, pulendo il locale da sé.
Occorre poi affrontare i costi di marketing, soprattutto quando si è agli inizi. Anche ad attività già avviata, per farsi conoscere da nuovi clienti (fare video a effetto su TikTok, post con foto su Facebook, tante storie su Instagram, presentarsi in modo professionale su LinkedIn, ecc.)
Le apparecchiature e gli utensili utilizzati sono soggetti a usura e quindi vanno manutenuti o sostituiti. Inoltre, occorre rifornirsi dei dispositivi sanitari da indossare e degli inchiostri.
Potrebbe servire assumere una segretaria che prenda gli appuntamenti e funga da assistente in caso di necessità. Per studi più grandi e ben avviati, anche optare per un secondo collaboratore potrebbe essere una scelta vincente.
Inoltre, se si diffonde una musica di sottofondo, potrebbe essere necessario pagare la SIAE. Ma si può ovviare a ciò riproducendola dal proprio smartphone con una cassa bluetooth (scegliendo una piattaforma copyright free o pagando servizi in abbonamento come Spotify).
Dunque, parliamo di una spesa iniziale che può superare i 50mila euro, ma molto dipende anche dalle proprie scelte personali su alcuni aspetti. Si potrebbe risparmiare sui costi aprendo uno studio con un altro tatuatore o realizzando un centro dove ci sia anche un estetista, un addetto ai piercing, che lavorino autonomamente offrendo un servizio in più (pur ciascuno in un ambiente indipendente sterilizzato). O aprendo uno studio di tatuaggi in franchising, dedichiamo a ciò il prossimo paragrafo.
Aprire uno studio di tatuaggi in franchising: come funziona e se conviene
Sebbene siano ancora pochi i franchisor del settore tatuaggi, cominciano a prendere piede anche in Italia. Uno dei più noti in Italia è Macko Tattoo Shops.
Aprire uno studio di tatuaggi in franchising comporta però dei vantaggi e degli svantaggi, ecco i principali.
a) Vantaggi di aprire uno studio di tatuaggi in Franchising
- Possibilità di ottenere alcune licenze e permessi grazie all’affiliazione a un brand già operativo;
- Assistenza burocratica, fiscale, sull’arredamento, le apparecchiature, i dispositivi, gli utensili da adoperare;
- Formazione continua di professionisti ed esperti di questo mestiere;
- Si abbattono i costi legati al marketing, visto che si fa parte di una rete già nota;
b) Svantaggi di aprire uno studio di tatuaggi in Franchising
- Scarso o nullo potere decisionale: ogni scelta viene “imposta dall’alto”;
- Se il brand fallisce, è in crisi, o colto da uno scandalo, si affonderà con lui;
- Occorrerà versare una quota d’ingresso e delle royalties periodiche (mensili o annuali).
Aprire uno studio di tatuaggi in casa è legale? Cosa dice la legge
Aprire uno studio di tatuaggi in casa si pone in una zona grigia rispetto alla normativa vigente e può essere legale solo a determinate condizioni. Le cose si complicano se non si è proprietari, ma in affitto, poiché occorre prima chiedere il consenso al proprietario dell’immobile per i motivi che vedremo di seguito. Inoltre, occorre anche vedere cosa stabilisce sulle attività commerciali in casa e sulla loro modifica strutturale lo statuto del Condominio nel quale si abita.
E’ indispensabile effettuare un cambio di destinazione d’uso parziale della propria abitazione, trasformando la parte che sarà adibita a studio di tatuaggi in un vero e proprio locale commerciale. Per fare ciò occorre anche fare in modo che questa parte della propria abitazione sia separata dal resto, per questioni igienico-sanitarie in primis, data la delicata attività che si va a svolgere e anche per rendere più netta la separazione.
Quindi potrebbero essere necessari lavori di ristrutturazione. Il che può diventare un problema se non si è proprietari. Infatti il proprietario può anche chiedere anticipatamente la fine del contratto di affitto per sopraggiunte motivazioni giustificate dalla legge.
Successivamente, andrà inviata una dichiarazione di variazione d’uso catastale all’ex Ufficio dell’Agenzia del Territorio (un ente ora confluito nell’Agenzia delle Entrate) competente.
Infine, occorrerà richiedere un certificato di agibilità dell’immobile presso il tuo comune di residenza.
Ma non solo. Bisogna anche verificare cosa dice il condominio in cui si abita, visto che potrebbe vietare da statuto che all’interno delle abitazioni si tengano attività commerciali o che si modifichino internamente gli appartamenti.
Se si riesce a fare tutto ciò, e non è poco, occorre richiedere un’autorizzazione igienico-sanitaria presso l’ASL di appartenenza, affinché siano rispettate le norme igienico-sanitarie. L’ASL farà un’ispezione in casa per accertarsene.
Per il resto, occorre soddisfare tutti gli altri requisiti già visti per avviare uno studio di tatuaggi, come frequentare un corso di formazione di 1.500 ore + aggiornamenti ogni 3 anni, aprire Partita Iva, iscriversi all’Inps come artigiano, iscriversi presso la Camera di Commercio, aprire una pratica INAIL e inviare la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) al comune dove si trova l’abitazione adibita a studio di tatuaggi.
Aprire uno studio di tatuaggi in casa conviene? Vantaggi e svantaggi
Dando per certe tutte le condizioni viste nel paragrafo precedente, vediamo quali sono i Pro e Contro di aprire uno studio di tatuaggi in casa.
a) Vantaggi di aprire uno studio di tatuaggi in casa
- Abbattimento dei costi rispetto ad aprire in un locale esterno, a parte quelli per adibire la porzione di casa per lo studio. Oltre a quelli relativi ai costi di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro;
- Massima flessibilità e organizzazione del proprio lavoro e tempo libero;
- Massima privacy garantita per i clienti.
b) Svantaggi di aprire uno studio di tatuaggi in casa
- Salvo edifici predisposti su più piani o appartamenti piuttosto generosi in termini di spazio, la casa finirà inevitabilmente per restringersi e lo spazio dedicato allo studio potrebbe non essere del tutto sufficiente;
- Occorrerà selezionare molto la clientela che entrerà in casa, e ciò rischia di ridurre potenzialmente il numero di clienti. Inoltre, ne risentirà anche il marketing per pubblicizzarsi;
- Iter burocratico complesso e occorre superare vari ostacoli elencati nel paragrafo precedente.
Quanto guadagna un tatuatore: lo stipendio
Il guadagno mensile di un tatuatore o di una tatuatrice dipende molto dal numero di clienti che riesce a procacciarsi. Se si è dipendenti di uno studio, dipenderà dalla sua grandezza e importanza. Generalmente lo stipendio dovrebbe aggirarsi tra i 900 e i 1500 euro netti.
In caso di libero professionista, invece, ai guadagni occorre sottrarre i numerosi costi. Il guadagno dipenderà dal numero di tatuaggi effettuati e da quanto costano. Come noto, il costo minimo di un tatuaggio si aggira intorno ai 30 e i 50 euro per quelli più piccoli e semplici, mentre per i tatoo più complessi (per grandezza, complessità del disegno e numero e tipo di colori utilizzati) si può arrivare a toccare anche i 2mila euro.
Il guadagno mensile potrebbe aggirarsi tra i 1.500€ e i 6.000€, mentre all’anno potrebbe aggirarsi tra i 30.000€ e gli 85.000€.
Un buon modo per aumentare i guadagni potrebbe essere quello di aggiungere altri servizi, come la realizzazione di piercing e di buchi per gli orecchini; la vendita di accessori come anelli, collane o braccialetti; la vendita di prodotti legati al mondo tatoo (utensili, adesivi, ecc.); vendita di capi di abbigliamento (t-shirt, felpe, cappelli).
Conviene diventare tatuatore? Vantaggi e svantaggi
Tiriamo ora le somme elencando Pro e Contro di diventare un tatuatore o una tatuatrice.
a) Vantaggi di diventare tatuatore:
- Si trasformerà la propria passione per i tatuaggi in un lavoro vero e proprio;
- Si è a tutti gli effetti un artista e si potrà dare sfogo alla propria creatività, provando anche a ideare propri tatuaggi e proprie tecniche innovative;
- Si potrà partecipare a eventi, fiere e gare entusiasmanti e mettersi in mostra dinanzi a moltissimi appassionati del settore.
b) Svantaggi di diventare tatuatore:
- I costi sono tanti e spesso si rischia di vedere fallire il proprio sogno o non poter mettere in atto la propria vena artistica e bravura;
- Occorre essere disposti ad aggiornarsi continuamente per conoscere le nuove tecniche, mode e tendenze del momento;
- Occorre adeguarsi alle richieste dei clienti, talvolta anche assurde;
- Occorre prestare estrema attenzione mentre si lavora, per evitare danni al cliente o errori nell’esecuzione del tatoo. Meglio rinviare le sedute quando ci sono problemi che distraggono.
Qui abbiamo parlato di come diventare estetista.