Diventare tassista è un’opportunità lavorativa ideale per chi ama guidare, socializzare con tante persone, non teme lo stress da traffico o dettato dalla fretta dei clienti. Inoltre, è un lavoro che va svolto con onestà, senza truffare il cliente sulle tariffe.
Un lavoro di grande responsabilità, che presuppone dunque tanti requisiti e che spesso, almeno in Italia mentre in altri paesi è già realtà, viene minacciato dalla liberalizzazione del settore. Che può essere molto utile per quanti aspirano a entrarci, ma un pericolo per quanti già svolgono questa professione e si troverebbero dunque a fronteggiare più concorrenti.
In questa guida completa vediamo come si diventa tassista, i requisiti, i costi per acquisire la licenza e per svolgere tutto l’iter, quali sono i guadagni, se conviene davvero svolgere la professione di tassista. Una professione peraltro minacciata dal car sharing sempre più in auge tra la popolazione.
Come si diventa tassisti: requisiti e burocrazia
L’iter per diventare tassisti è piuttosto laborioso e presuppone il possesso di determinati requisiti.
Ecco in sintesi come si diventa tassisti. Partiamo dai requisiti:
- Avere almeno 21 anni di età;
- Aver assolto all’obbligo scolastico;
- Essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea;
- Possedere una patente di tipo B;
- Non avere condanne detentive recenti;
- Non svolgere altri lavori in modo continuativo e non essere in possesso di altre licenze simili a quella di tassista;
- Possedere (o aver stipulato il leasing di) un veicolo a norma;
- Risiedere nella città in cui si intende operare o al massimo entro 50 km di distanza.
Detto dei requisiti previsti dalla legge, passiamo ora all’iter burocratico:
- Ottenere un Certificato di Abilitazione Professionale (CAP), con abilitazione di tipo KB, conseguibile presso un ufficio di motorizzazione civile, secondo le istruzioni riportate sul sito del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e superare il relativo esame;
- Acquisire la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), ma solo se si intende trasportare persone o cose su veicoli per cui sia richiesta una patente di categorie C, CE, D, DE. Dunque, non è obbligatoria a prescindere come il CAP ma lo diventa solo in questo caso;
- Iscriversi alla Camera di Commercio nel Ruolo Conducenti dei servizi pubblici non di linea. Occorre prima presentare domanda e poi superare un esame di idoneità per iscriversi al ruolo. Info e moduli sono scaricabili sulla sezione dedicata del sito della propria Camera di Commercio di riferimento;
- Ottenere la licenza taxi ed è possibile farlo in 2 modi: gratuitamente, partecipando al bando di concorso istituito dal proprio Comune di residenza; oppure acquistandola o affittandola da un altro tassista che la possieda da almeno 5 anni, durante i quali non è comunque possibile venderla;
- Aprire la Partita IVA (codice ATECO 49.32.10);
- Presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) presso il proprio Comune;
- Stipulare le dovute assicurazioni sul conducente, sui passeggeri e sul taxi.
Oltre ai requisiti meramente burocratici, ci sono poi i requisiti di natura caratteriale:
- passione per la guida;
- conoscenza delle strade nelle quali si opera, scorciatoie incluse. Senza dover ricorrere al navigatore o solo per cercare alternative;
- carattere socievole, purché non invasivo.
Quanto costa diventare tassista
Il salasso principale per diventare tassista è senza dubbio l’acquisto della licenza. Si parla infatti di un minimo di 100mila euro fino a oltre 200mila euro. Quest’ultimo caso è se si lavora in grandi città come Milano, Roma, Napoli o Palermo. Altre città piuttosto onerose sono Torino, Genova, Bari e Cagliari.
In alternativa, si può attendere un bando e posizionarsi in graduatoria attendendo che si muova per risultare nella posizione idonea. Potrebbe essere un’idea per quanti non hanno le somme richieste a disposizione e nel frattempo già svolgono un lavoro. Insomma, non hanno fretta.
Altri costi riguardano:
- i costi amministrativi richiesti dal Comune di residenza;
- l’apertura della Partita Iva;
- l’Iscrizione alla Camera di Commercio;
- noleggio o acquisto dell’auto;
- gli obblighi amministrativi (bollo, tagliando, revisione, ecc.);
- la manutenzione ordinaria e straordinaria di quest’ultima;
- l’assicurazione.
Alcuni costi vanno sostenuti subito, altri periodicamente. Volendo fare una stima approssimativa, occorre avere da parte un gruzzolo minimo iniziale di 150mila euro, che sale se si opera nelle città succitate anche oltre i 250mila euro. Giacché nelle grandi città, specie Roma o Napoli, anche le assicurazioni salgono alle stelle.
Quanto guadagna un tassista: lo stipendio mensile
Stabilire lo stipendio fisso di un tassista è davvero complicato, giacché dipende molto dalle corse che si effettuano ogni giorno. Va da sé che operare in una grande città turistica come Milano, Roma, Napoli e Palermo, può aumentare i guadagni. Sebbene occorra anche prendere in considerazione l’alta concorrenza che si dovrà fronteggiare.
L’alternativa potrebbe essere quella di lavorare come dipendente di un’agenzia di taxi, avere quindi uno stipendio fisso (nel prossimo paragrafo vedremo vantaggi e svantaggi di entrambi).
In linea di massima, lo stipendio mensile di un tassista si aggira tra i 2mila e i 4mila euro. Ma può essere inferiore o superiore in base a tante variabili.
Per fare una stima, si può tenere in considerazione il tariffario medio richiesto dai tassisti in Italia e poi moltiplicare per il numero di corse giornaliere effettuate, per il numero di clienti giornalieri e per il numero di giorni lavorati in un mese. Le tariffe tipo sono:
tra i 0,90 euro e 1,30 euro a km, con una tariffa minima di 3 euro di giorno, 5 euro la domenica e 6 euro di notte
Inutile dire che al guadagno vanno sottratti i vari costi prima visti.
Chi può vendere la licenza di tassista
Anche per vendere la licenza di tassista occorrono determinati requisiti. Ovvero:
- possedere la licenza da tassista da almeno 5 anni;
- avere almeno 60 anni;
- non poter più svolgere la professione di tassista in seguito a malattia, infortunio o ritiro della patente in via definitiva.
Si può ereditare la licenza di tassista?
Se il tassista titolare della licenza di tassista muore, essa potrà essere trasferita agli eredi. Purché posseggano tutti i requisiti sopra descritti previsti.
Come affittare la licenza di taxi
E’ anche possibile affittare la licenza taxi, una scelta ideale per quanti per un periodo non possono lavorare e per quanti intendono fare questo lavoro solo saltuariamente. All’affitto della licenza (che va fatto nero su bianco) segue anche il rilascio dell’auto in comodato d’uso, la quale dovrà essere riconsegnata nelle condizioni originarie. Pena il pagamento di eventuali danni.
Per le modalità si consiglia di informarsi presso il comune di riferimento o sul sito ufficiale.
Meglio diventare tassista dipendente o autonomo? Vantaggi e svantaggi
Il tassista può lavorare come libero professionista, occupandosi di tutti gli aspetti della sua attività in modo autonomo. Dovrà procacciarsi i clienti da solo, confidando sul passaparola di chi si è trovato bene col suo servizio, facendosi pubblicità (sui Social, tramite adesivi con nome e numero, volantinaggio, ecc.). Dovrà in autonomia gestire le chiamate e stabilire gli appuntamenti, ecc. Dovrà poi emettere fattura per tutte le corse effettuate.
Può anche scegliere di operare come autonomo ma collegato a una compagnia di taxi. In tal caso, le chiamate vanno al centralino dell’agenzia di taxi che invia al tassista l’indirizzo da raggiungere e la persona d’accompagnare. Dopo di ché i guadagni dipendono dal numero di corse effettuate, dalle ore lavorate. Ma occorrerà sottrarre al proprio guadagno la percentuale da devolvere alla compagnia per la quale si lavora.
Infine, si può lavorare da tassisti da dipendenti, con uno stipendio fisso, con orari e giorni prestabiliti.
Su quale sia la formula migliore, dipende da noi stessi, dal nostro carattere. Se preferiamo la libertà totale di gestire il nostro lavoro, allora meglio la prima formula. Occorrerà però anche curare tutta la parte organizzativa e fiscale.
Il secondo caso è forse quello più equilibrato, poiché si manterrà una certa flessibilità su lavoro e guadagni, ma, almeno, l’incombenza dell’organizzazione spetterà all’agenzia. Ciò però ci costerà una commissione su ogni corsa effettuata per suo conto.
Il terzo caso è ideale per quanti preferiscono avere un fisso mensile senza particolari oscillazioni e rischi. Va da sé che si rischia di guadagnare di meno e occorrerà rispondere in tutto e per tutto alla società per cui si lavora.
Come diventare tassista di Uber: i requisiti
Uber è una società statunitense che da qualche anno sta prendendo piede anche in Italia. Tra proteste, boicottaggi e speculazioni politiche. Anche degli stessi tassisti tradizionali, visto che ha liberalizzato il settore. Creando però nuove opportunità.
Per diventare un semplice autista di Uber (Uber driver) i requisiti da possedere sono i seguenti:
- possedere la Patente B;
- ottenere il Certificato di Abilitazione Professionale (CAP);
- avere l’Iscrizione al Ruolo.
Se invece si vuole diventare tassista di Uber, allora i requisiti sono i seguenti
- licenza taxi;
- patente B;
- Certificato di Abilitazione Professionale (CAP);
- iscrizione al Ruolo.
Occorrerà registrarsi sul portale ufficiale di Uber e completare i vari campi richiesti, compresi i dati del veicolo. La vettura dovrà però avere determinati requisiti, che vedremo nel prossimo paragrafo.
Quale auto serve per diventare autisti e tassisti di Uber
Per quanto concerne i dati relativi all’auto da inserire sul portale, abbiamo:
- Autorizzazione Comunale Noleggio Con Conducente (Licenza);
- assicurazione;
- libretto.
Il veicolo – chiamato Uber Black, dal colore tipicamente nero della vettura – deve però avere delle determinate caratteristiche:
- deve avere immatricolazione 2015 o 2016 a seconda della città;
- deve superare l’ispezione del veicolo effettuata dalla compagnia per accertarsi che sia in buone condizioni;
- colore scuro;
- tipo di auto berlina o van;
- possedere sedili per almeno 4 passeggeri oltre al conducente;
vetri oscurati e aria condizionata; - sono escluse dalla candidatura auto governative o altri veicoli segnalati.
I tassisti dovranno invece avere Taxi con le seguenti caratteristiche:
- minimo 5 porte;
- presenza di sedili per 4 passeggeri;
- veicolo in buone condizioni (da verificarsi sempre previa revisione della compagnia).
Conviene fare il tassista? Vantaggi e svantaggi
Il tassista, come tutte le professioni, comporta Pro e Contro.
a) Vantaggi
- Lavoro a contatto con molte persone, anche di cultura e lingua diversa;
- Lavoro dinamico e flessibile;
- Alti guadagni se si entra a regime.
b) Svantaggi:
- Concorrenza agguerrita;
- Incertezza sul futuro, complici le nuove piattaforme di car sharing, il car pooling, Uber, ecc.
- Costi molto elevati della licenza.
Qui abbiamo parlato di come diventare corriere.