Diventare doppiatore conviene? Come fare, guadagni, sbocchi

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Vediamo come diventare doppiatori, i requisiti quanto guadagna un doppiatore e gli sbocchi lavorativi.

La scuola di doppiaggio italiana è sicuramente gloriosa e invidiata in tutto il mondo. A oggi Roma detiene il primato nella realizzazione di edizioni italiane di opere cinematografiche e televisive. Ma come diventare doppiatore? Una professione equiparabile a quella di attore.

In effetti alcune voci sono rimaste nella storia e hanno lasciato il segno. Si pensi a Ferruccio Amendola, Tonino Accolla, Mario Cordova, Luca Word, Pino Insegno, giusto per citarne alcuni.

Di seguito vediamo come si diventa doppiatori, i requisiti quanto guadagna un doppiatore e gli sbocchi lavorativi.

Quali sono i requisiti per diventare doppiatore

Un doppiatore non deve solo avere una voce particolare, adeguata all’attore/attrice o al personaggio dei cartoni animati che è chiamato a doppiare. Ma deve anche avere una certa attitudine attoriale, visto che deve immedesimarsi nei gesti e nelle mimiche facciali degli stessi al fine di rendere il tutto quanto più realistico possibile.

Vediamo di seguito i principali requisiti per fare il doppiatore:

  • Voce dal tono particolare e flessibile: non tutti possono fare i doppiatori. A parte frequentare corsi o scuole, servono comunque doti vocali innate. Inoltre, deve anche adeguarsi di volta in volta al personaggio da doppiare, per non restare vincolati ad un solo attore o cartone animato. Avere così anche più sbocchi lavorativi:
  • Ottima dizione: le inflessioni dialettali possono andare bene per doppiare personaggi di una determinata area geografica ma se si vuole ampliare il ventaglio di opportunità, occorre curare anche la dizione. Ci sono corsi e scuole anche per questo;
  • Saper essere anche attori: si dice che il doppiatore è prima di tutto un attore. Del resto, gli stessi attori spesso fanno anche da doppiatori. Quindi servirebbe anche una base formativa in recitazione, per immedesimarsi come dicevamo appieno nel ruolo;
  • Saper usare software e attrezzature: ciò può tornare utile per registrare demo da far ascoltare. In particolare microfoni e software di registrazione;
  • Base economica e tempo a disposizione: inutile girarci intorno. Per diventare doppiatore possono servire corsi da seguire, talvolta anche costosi. Inoltre, serve tempo da dedicare ad esercitarsi, a casa come in studi professionali. E può essere un problema per chi non ha molte risorse, anche perché, salvo essere fenomeni o particolarmente fortunati, per ingranare ci vorrà tempo.

Per quanto riguarda i requisiti squisitamente tecnici, un doppiatore deve saper:

  1. Comprendere i tempi del movimento delle labbra (sinc) per sincronizzare il movimento della nostra bocca con quella del personaggio di turno doppiato;
  2. Saper leggere un copione a prima vista e riuscire a guardare anche lo schermo;
  3. Saper doppiare anche generi diversi ed età diverse;
  4. Saper stare davanti al microfono, anche facendo movimenti e gesti.

Come diventare doppiatore: la formazione e la candidatura

Innanzitutto, occorre capire se davvero siamo portati a fare i doppiatori. Dunque proviamoci a casa, imitiamo le voci di attori o personaggi famosi, proviamo anche a inventare voci proprie. Anche se possiamo apparire buffi, esercitiamoci molto a casa, nella nostra camera, magari successivamente anche facendo ascoltare le nostre varie versioni vocali agli altri per capire cosa ne pensano.

La cosa migliore resta quella di iscriversi a un corso per doppiatori. Ce ne sono tantissimi, con prezzi disparati: da quelli che costano qualche centinaia di euro a quelli che costano migliaia di euro. Basta cercare su Google.

Ovviamente, più la scuola o Accademia è prestigiosa, più costerà. Ma sicuramente arricchirà il nostro curriculum, ci darà una formazione adeguata e anche più opportunità lavorative. Visto che gli istituti più importanti sono in contatto con impresari, agenzie, ecc.

Importante poi sarebbe anche fare un po’ di teatro, per sciogliersi non solo vocalmente ma anche gestualmente. Anche se di solito le scuole giuste lasciano anche spazio alla formazione attoriale.

Occorre diffidare dai corsi molto economici, che spesso vendono illusioni e nascono solo per spillare soldi al prossimo. Informarsi sempre sulla storia della scuola, i feedback di chi già l’ha seguita, se ha una sede fisica reale, un sito web, profili social ben avviati, ecc.

Insomma, non siano realtà da “prendi i soldi e scappa“.

Frequentato un corso, è consigliabile iscriversi a un’agenzia per doppiatori e anche qui valutando i feedback per non incappare in truffe. Oltre a tenere d’occhio gli annunci di lavoro.

Migliori scuole per doppiatori

Ecco una lista di alcune delle migliori scuole per doppiatori:

  • Quality Dubbing di Milano;
  • Centro Teatro Attivo di Milano;
  • Operatori Doppiaggio e Spettacolo di Torino;
  • Professione Doppiaggio;
  • Scuola di Cinema Immagina;
  • Voice Art Dubbing;
  • Accademia del doppiaggio;
  • Spicchendab di Palermo;
  • PoliCinema formazione Cine-Tv.

Esistono anche corsi individuali, fatti da professionisti, i quali generalmente possono costare di più proprio perché si viene seguiti individualmente. Ma anche qui occorre informarsi sul docente. Potrebbe essere utile qualche singola lezione iniziale per capirne di più, un po’ come si fa con gli strumenti musicali.

Quanto guadagna un doppiatore: lo stipendio

Il compenso di un doppiatore dipende da alcuni fattori, quali:

  • gli anni di esperienza;
  • il tipo di produzione per cui ha lavorato (film, serie TV, documentari, cartoni animati);
  • l’importanza del personaggio (se ha un ruolo principale, secondario, se è solo una comparsa);
  • il numero di personaggi doppiati.

Solitamente, il compenso giornaliero di un doppiatore varia dai 79 euro di un singolo gettone fino a oltre mille euro per i casi più importanti (doppiatore rinomato, personaggio importante di un film di Hollywood), ecc. Poi ci sono bonus e royalties previste per le repliche televisive, le vendite dei DVD e delle piattaforme streaming. Tutto viene stabilito da contratto o almeno dovrebbe.

Il contratto dei doppiatori dal primo gennaio 2024 prevede un gettone di presenza per ogni turno di lavoro composto da 3 ore. Il valore del gettone è di €79,00, sebbene dal 1° gennaio 2025 il valore sarà pari a €84,00.

A questo gettone, si sommano il numero di righe che il doppiatore recita in ogni turno, che hanno un valore diverso in base alla “fascia” assegnata:

  • Fascia A: film stranieri, italiani e d’animazione;
  • Fascia B: miniserie, telefilm e serie d’animazione, anime e sit-com;
  • Fascia C: soap-opera, telenovele, documentari in sinc, talent show in sinc, docudrama in sinc, reality in sinc, docureality in sinc.;
  • Fascia D: documentari e reality in sincronismo lineare e documentary e reality non in sinc.

Dunque, se il doppiatore ingrana, lavora tanto per progetti lunghi, importanti e magari anche per ruoli principali, guadagnerà davvero molto bene.

Per fare il doppiatore serve la Partita Iva?

Non necessariamente, si può anche lavorare a contratto come lavoratore dipendente, sebbene si tratti di contratti a tempo determinato legati a un progetto cinematografico, di animazione, ecc.

Generalmente però il doppiatore lavora a Partita Iva come libero professionista. Meglio farsi seguire da un commercialista, anche per le successive pratiche da disbrigare nel corso dell’attività. Anche perché l’errore è dietro l’angolo. Il codice Ateco sarà

59.12.00 – “Attività di post – produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi”

Dove lavora un doppiatore: gli sbocchi lavorativi

In genere, un doppiatore lavora per i seguenti progetti:

  • Film destinati alle sale cinematografiche, alle piattaforme streaming o alla Tv;
  • Documentari;
  • Cartoni animati e film di animazione;
  • Serie a episodi e divise in stagioni: soap opera, telenovelas, Serie TV;
  • Spot pubblicitari, campagne promozionali.

Conviene fare il doppiatore? Vantaggi e svantaggi

Vediamo quali sono i Pro e i Contro di fare il doppiatore.

a) Vantaggi di fare il doppiatore:

  • Lavoro appassionante, in fondo anche divertente;
  • Lavoro molto flessibile, che consente di impersonificare più personaggi;

b) Svantaggi di fare il doppiatore:

  • Lavoro precario, legato ai progetti;
  • Tanta concorrenza con cui fare i conti;
  • I guadagni sono variabili, potrebbero essere bassi se si lavora poco e per ruoli minori.

A proposito di voce, un’altra professione è quella di speaker radiofonico.

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