Di seguito vediamo come diventare arbitro di calcio, quali sono i requisiti, quanto guadagna, quali sono i rischi che corre, ecc.
Molti bambini, si sa, sognano da grandi di diventare calciatori. Qualcuno allenatore, ma c’è anche chi sogna di diventare arbitro di calcio.
Un ruolo fondamentale, giudice in campo, coadiuvato dai guardalinee, da un quarto uomo e, in anni più recenti, anche dalla tecnologia. Contestato almeno una volta in ogni gara, spesso insultato anche pesantemente e, soprattutto nelle serie minori, a rischio incolumità fisica. Un ruolo che ormai viene sempre più rivestito anche dalle donne.
Di seguito vediamo come si diventa arbitro di calcio, quali sono i requisiti, quanto guadagna e quali rischi corre.
Come si diventa arbitro di calcio
Per diventare arbitro è sufficiente compilare un form sul sito ufficiale dell’AIA-FIGC, l’associazione arbitri italiani fondata nel 1911. Occorrerà inserire i seguenti dati:
- Nome
- Cognome
- Telefono
- Regione di Residenza
- Provincia di Residenza
- Comune di Residenza
- Note (fino a 200 caratteri)
Prima dell’invio, occorre dare il Consenso al trattamento dei dati personali.
E’ anche possibile inviare una email per chiedere ulteriori info a: diventarbitro@aia-figc.it.
In questo modo, si verrà poi ricontattati per poter seguire il Corso arbitri che si tiene nelle varie province italiane. Occorre però avere determinati requisiti. Vediamo nei prossimi paragrafi entrambe le cose.
Come funziona il corso per diventare arbitro di calcio: durata e materie
Come detto, per diventare arbitri occorre seguire il CORSO ARBITRI, tenuto da Arbitri esperti con durata media di due mesi e frequenza bisettimanale. Il corso è rivolto a ogni genere, mentre per l’età occorre rientrare tra i 14 anni compiuti e i 40 anni non compiuti.
Inoltre, per quanti giocano a calcio con tanto di tesseramento FIGC, possono continuare a farlo pur iscrivendosi al corso, purché non superino i 19 anni di età. L’unica preclusione sarà quella di non poter dirigere partite relative ai gironi delle competizioni in cui sia presente la società per cui giocano e risultano tesserati. Sarebbe un palese conflitto di interesse.
Le materie affrontate nel corso arbitri sono:
- regolamento del gioco del calcio
- preparazione atletica
- elementi di medicina
- alimentazione complementari alla pratica sportiva.
Alla fine del corso occorrerà superare un esame che consiste in due prove scritte così suddivise:
- un tema su argomento scelto dalla commissione
- quiz tecnici
e una prova orale. Sia la prova scritta che quella orale si tengono nella medesima giornata.
A corso completato si otterranno gratuitamente divisa, taccuino e fischietto. Mentre scarpe da calcio e orologio con cronometro devono essere acquistati presso un qualsiasi negozio di articoli sportivi. Si diventerà quindi un tesserato FIGC come Arbitro Effettivo. Inoltre, si otterrà una tessera Federale che permette l’accesso gratuito a tutti gli stadi nazionali per le manifestazioni calcistiche che si svolgono sotto l’egida della FIGC.
Quanto costa il corso per diventare arbitro di calcio
L’iscrizione è completamente gratuita. Come detto, si otterranno anche divisa, taccuino e fischietto alla fine del corso. Così come una tessera per assistere gratuitamente alle partite di calcio in Italia. Mentre occorrerà acquistare a parte cronometro e scarpette.
Dove si tengono i corsi per diventare arbitro di calcio
Le lezioni si svolgono presso le sezioni locali dell’AIA-FIGC presenti in ogni capoluogo di provincia. O nelle città dove sono presenti almeno 40 arbitri regolarmente tesserati.
Quali documenti servono per iscriversi al corso per diventare arbitro di calcio
Veniamo ora ai documenti necessari per iscriversi al Corso arbitro. Documenti da produrre in un secondo momento, in fase di effettiva iscrizione:
- Fotocopia fronte/retro del proprio documento d’identità in corso di validità (quella di un genitore in caso di candidati minorenni);
- Fotocopia fronte/retro della tessera sanitaria in corso di validità (quella di un genitore in caso di candidati minorenni);
- Fototessera;
- Certificato medico agonistico, che sarà specificato nella risposta alla domanda inviata.
Quali sono i requisiti per diventare arbitro di calcio
Vediamo ora quali sono i requisiti principali per diventare arbitro:
- Avere la cittadinanza italiana;
- Avere un’età compresa tra i 14 e i 39 anni al momento dell’iscrizione;
- Avere completato la scuola dell’obbligo;
- Essere in possesso del certificato di idoneità alla pratica sportiva generica e della dichiarazione di attitudine specifica (rilasciata dalla commissione medica arbitrale);
- Vantare una irreprensibile condotta civile e sportiva.
Altre soft skills che bisogna avere per svolgere questo ruolo sono:
- predisposizione ad aggiornarsi continuamente rispetto ai nuovi regolamenti e all’ausilio della tecnologia sempre più presente e decisiva;
- buon senso dell’orientamento e della posizione;
- empatia con i calciatori, con gli allenatori e i propri colleghi. Disponibilità all’ascolto e al confronto;
- avere un self control importante, al fine di saper gestire le contestazioni e gli insulti, anche i più pesanti.
Alla fine di ogni stagione un’apposita commissione stabilisce se promuovere o degradare un arbitro in base alla condotta tenuta.
Quali sono i rischi di fare l’arbitro di calcio
Quali rischi corre un arbitro? Il ruolo dell’arbitro è esposto a diversi rischi. Soprattutto nelle serie minori, dove il contatto con il pubblico è più possibile complice la vicinanza delle tifoserie con il campo date le dimensioni ridotte degli stadi.
Anche arbitrare i livelli giovanili è un rischio, visto che spesso i genitori tendono a dare il cattivo esempio ai propri figli in campo contestando in modo veemente l’arbitro, andando anche oltre.
Potrebbero poi verificarsi tentativi di corruzione, anche in questo caso soprattutto nelle serie minori, ai quali bisogna sapersi opporre con fermezza. Oltre che subire pesanti minacce, pure rivolte ai propri cari, anche da parte delle organizzazioni criminali che hanno interessi economici nel calcio.
Quanto guadagna un arbitro di calcio in Serie A
Ovviamente dipende dalla serie in cui si arbitra e dal ruolo rivestito. Un arbitro di Serie A percepisce intorno ai 3800 euro a partita. I guardalinee (oggi chiamati assistenti) guadagnano invece 1000 euro a partita, mentre il quarto uomo a bordo campo vanno 500 euro.
E ancora, l’arbitro Var guadagna 1500 euro mentre i suoi assistenti 700 euro a partita. A ciò vanno aggiunti emolumenti vari, come i rimborsi per le spese di vitto e alloggio.
In un anno, lo stipendio di un arbitro di Serie A può arrivare a raggiungere anche i 4 o 5 zeri, dipende dal numero di gare giocate e dal ruolo rivestito in ciascuna. Si tratta comunque solitamente di un lavoro secondario, visto che un arbitro in genere già ha una sua professione.
Al gettone per ogni singola partita si aggiunge una quota fissa che varia a seconda dell’anzianità dell’arbitro e al fatto che sia o meno anche un arbitro internazionale. La quota fissa va dai 90mila euro ai 30mila euro. Dunque, un arbitro di Serie A può arrivare a toccare anche i 200mila euro lordi l’anno nei casi più estremi.
Quanto guadagna un arbitro di calcio nelle serie Promozione, Eccellenza e Dilettanti
Ovviamente, in Serie A si arriva dopo una certa gavetta, che parte nelle serie minori, quali Promozione ed Eccellenza. Qui la retribuzione va dai 30 euro agli 800 euro per le trasferte superiori ai 300 km. In Serie D si aggiungono i buoni pasto.
Quanto guadagna un arbitro di calcio in Serie C
Vanno ancora meglio le cose in Serie C, dove la retribuzione minima diventa di 200 euro in su a partita, soprattutto per le trasferte lontane da casa.
Quanto guadagna un arbitro in Serie B
Arrivato in Serie B, un arbitro arriva a guadagnare 1700 euro più i rimborsi spese.
Quanto guadagna un arbitro internazionale
Gli arbitri internazionali che dirigono gare di competizioni UEFA (Champions, Europa e Conference League), guadagnano tra i 2.500 e i 5.000 euro a incontro. Ai Mondiali le cifre aumentano: da alcuni anni si è stabilito che ogni arbitro riceva una paga base di 70.000 dollari (pari a circa 68 mila euro) per la partecipazione alla Coppa del Mondo, che per gli assistenti diventano 25.000 dollari (circa 22 mila euro).
Dunque, volendo fare una stima, un arbitro che dirigesse partite sia nella fase a gironi che in quelle ad eliminazione diretta, inclusa la finale, e venendo utilizzato anche da 4° uomo o in sala VAR, potrebbe toccare i 300.000 dollari (quasi 300 mila euro).
Come si diventa guardalinee (assistente arbitrale)
Per diventare assistenti dell’arbitro, un tempo noti come guardalinee, dopo 3 anni di arbitraggio dimostrabili si può richiedere il passaggio ad un altro ruolo, come quello di assistente arbitrale.
Disbrigata la pratica e inoltrata la domanda, si riceverà una lettera di convocazione da parte del CRA (Comitato Regionale Arbitri), che invita a prendere parte al raduno dei nuovi assistenti arbitrali.
Seguirà una lezione tecnica e si sosterranno quiz e test atletici che attestino la conoscenza delle regole ed una buon forma atletica.
Quanto guadagna un guardalinee assistente arbitrale
Come immaginabile, un guardalinee guadagna molto meno rispetto a un arbitro. In Serie A un guardalinee, o meglio un assistente, percepisce 1000 euro a partita.
Diventare arbitro di calcio conviene? Vantaggi e svantaggi
Vediamo quali sono i Pro e i Contro di diventare arbitri di calcio.
a) Vantaggi di fare l’arbitro di calcio:
- Ruolo prestigioso, decisivo, al centro della scena;
- Si preserva un’ottima forma fisica, obbligatoria per poter coprire adeguatamente il campo;
- Pagamento ben proporzionato alla categoria ricoperta.
b) Svantaggi di fare l’arbitro di calcio:
- Ruolo delicato, soggetto a pressioni da più parti, dove gli errori sono oltremodo rimarcati, specie se clamorosi o decisivi;
- Nelle serie minori e quelle giovanili si rischia spesso la propria incolumità fisica, soprattutto nelle “partite calde”;
- Occorre aggiornarsi continuamente ai cambiamenti del regolamento, e adeguarsi anche quando si è contrari o scettici.
Qui abbiamo parlato di come si diventa arbitro.