Insegnante: come si diventa, quanto guadagna, se conviene

Insegnante: come si diventa, quanto guadagna, se conviene

Di seguito vediamo come diventare insegnante per la scuola primaria e secondaria, qual è lo stipendio e se conviene davvero.

Diventare insegnante è il sogno di molti, ma anche un’opportunità di lavoro per quanti non sono riusciti a realizzarsi dove e come avrebbero voluto. Un lavoro che richiede abnegazione, passione e grandi responsabilità, dato che si contribuisce alla formazione degli adulti di domani.

Le modalità riguardo l’iter per diventare insegnante cambiano continuamente e anche quando si è acquisita la tanto sospirata cattedra, occorre sempre essere aggiornati sulle novità.

Di seguito vediamo come si diventa insegnante per la scuola primaria e secondaria, quanto guadagna un insegnante e se conviene davvero intraprendere questa professione. Premesso però che le normative cambiano costantemente, quindi è utile cercare conferme e aggiornamenti su siti specializzati.

Quale titolo di studio occorre per fare l’insegnante

Per diventare insegnante occorre generalmente una laurea, intendendo per essa una laurea vecchio ordinamento, specialistica o magistrale. Il diploma è sufficiente solo in questi casi:

  1. diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 per la scuola dell’infanzia e primaria e per il personale educativo dei convitti/educandati;
  2. diploma che da accesso almeno fino al 31 dicembre 2024, ai posti per Insegnanti Tecnico Pratici (ITP).

Occorre poi aggiungere che, per l’insegnamento di sostegno rivolto agli alunni con disabilità, oltre ai titoli di accesso generalmente richiesti per l’insegnamento, è richiesta anche una specializzazione. Almeno che manchino docenti specializzati, allora si attingerà per incarichi solo a tempo determinato alle graduatorie per i posti comuni.

Le nuove disposizioni per diventare un insegnante di scuola secondaria prevedono un nuovo iter diviso nelle seguenti tappe:

  1. abilitazione
  2. superamento del concorso
  3. periodo di prova in servizio

Per la scuola dell’infanzia e per quella primaria resta valida la normativa precedente.

Posso insegnare con il diploma?

Come detto, è possibile insegnare con il diploma solo in 2 casi:

  1. diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 per la scuola dell’infanzia e primaria e per il personale educativo dei convitti/educandati;
  2. diploma che da accesso almeno fino al 31 dicembre 2024, ai posti per Insegnanti Tecnico Pratici (ITP).

Come diventare insegnante di scuola d’infanzia e primaria

Per diventare docenti di scuola dell’infanzia e primaria bisogna conseguire uno dei seguenti titoli di studio abilitanti:

  1. laurea magistrale quinquennale in Scienze della formazione primaria, sia di vecchio ordinamento (articolo 6, Legge 169 del 2008) sia di nuovo ordinamento (articolo 6 decreto ministeriale 249 del 2010), comprensiva di tirocinio;
  2. diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 (decreto ministeriale 10 marzo 1997);
  3. per la sola scuola d’infanzia: diploma di Istituto magistrale o di Scuola magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 (decreto ministeriale 10 marzo 1997).

Per diventare insegnante della scuola dell’infanzia o primaria occorre superare il concorso per l’immissione in ruolo e poi superare il periodo di formazione e prova, della durata di un anno.

Quanto al titolo di studio, bisogna possedere un corso di laurea magistrale quinquennale comprensivo di tirocinio diretto e indiretto della durata di un anno, per 600 ore complessive pari a 24 CFU (crediti formativi universitari).

Le attività di tirocinio indirette e dirette hanno inizio nel secondo anno di corso. Il corso di laurea si conclude con la discussione della tesi e della relazione finale di tirocinio, che costituiscono esame avente anche valore abilitante all’insegnamento.

L’abilitazione permette di essere inseriti nella II fascia delle graduatorie di Istituto per il conferimento degli incarichi a tempo determinato (le cosiddette supplenze) e la partecipazione ai concorsi per titoli ed esami.

Sono considerati già titoli abilitanti i seguenti:

  1. diploma di Istituto magistrale o di Scuola magistrale;
  2. diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico.

Entrambi però devono essere stati conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002.

Concorso per insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia 2024 come funziona

Ha accesso al concorso per insegnanti di scuola materna ed elementare (oggi definiti dell’infanzia e primaria) quanti risultano in possesso dell’abilitazione per l’insegnamento, per i posti comuni, e di idonea specializzazione, per il sostegno.

Quanti superano il concorso sono inseriti in posizione utile in graduatoria, vengono assunti a tempo indeterminato e devono anche eseguire un periodo di formazione e prova. Sono chiamati a svolgere un servizio effettivo per almeno 180 giorni, di cui almeno 120 giorni per le attività didattiche. Infine, dovranno superare la valutazione del dirigente scolastico.

Come diventare insegnante di scuola secondaria

Il percorso per diventare insegnante di scuola è piuttosto lungo. Occorre innanzitutto conseguire l’abilitazione mediante appositi percorsi universitari e accademici abilitanti, a frequenza obbligatoria. Occorre acquisire almeno 60 crediti formativi universitari (meglio noti con l’acronimo CFU) o accademici (CFA). E’ poi prevista una prova finale

A ciò bisogna aggiungere che i 60 CFU (o CFA) devono comprendere determinati punteggi minimi, ovvero:

  1. almeno 10 CFU/CFA di area pedagogica;
  2. almeno 20 CFU/CFA di tirocinio diretto e indiretto.

Inoltre, il tirocinio diretto dev’essere di almeno 10 CFU/CFA e per conseguire ciascun credito occorre essere presenti per almeno 12 ore. E’ riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso per insegnanti secondo il previgente ordinamento.

Quanto ai titoli di studio, occorrono i seguenti:

  1. per scuola secondaria di primo e secondo grado: laurea magistrale o magistrale a ciclo unico. O diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) di II livello. O, infine, titolo equipollente o equiparato;
  2. come insegnante tecnico-pratico (ITP) invece occorre: laurea triennale, o diploma AFAM di I livello, o titolo equipollente o equiparato.

Possono partecipare ai corsi abilitanti per diventare insegnanti quanti sono regolarmente iscritti a corsi di studio per conseguire i titoli di accesso. In caso si tratti di corsi di laurea magistrale a ciclo unico, per partecipare occorrono 180 CFU.

E ancora, per i primi 3 cicli del percorso formativo abilitante, possono accedere anche i docenti che hanno un contratto in essere nella medesima classe di concorso presso una scuola statale o paritaria. O, in alternativa, nell’ambito di percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni.

Si diventa comunque insegnanti solo tramite Concorso, del quale forniremo maggiori dettagli nel prossimo paragrafo. Inoltre, superato questo, occorre anche tenere un anno di prova.

Concorso insegnanti scuola secondaria 2024 come funziona

I concorsi per insegnanti sono indetti su base regionale e a cadenza annuale. Sono per titoli ed esami, e prevedono l’espletamento di una prova scritta unica, con quesiti a risposta aperta, e di una prova orale. Fino al 31 dicembre 2024, può essere prevista anche una prova preselettiva.

Al termine del concorso vengono pubblicate due distinte graduatorie:

  • una per gli aspiranti privi di abilitazione;
  • una per i docenti abilitati (i quali peraltro vantano la priorità nelle assunzioni).

Possono partecipare al concorso per docenti gli aspiranti in possesso dell’abilitazione per la classe di concorso specifica, per i posti comuni, o di idonea specializzazione, per il sostegno.

Ricordiamo inoltre che, per i posti comuni, possono concorrere anche docenti non abilitati, in possesso:

  1. del titolo di studio di accesso alla classe di concorso richiesta;
  2. di almeno 3 annualità di servizio, anche non continuative, nei 5 anni precedenti, di cui almeno 1 anno nella classe di concorso specifica.

Fino al 31 dicembre 2024 (che è di fatti una fase transitoria) possono partecipare alla procedura concorsuale senza abilitazione:

  1. gli aspiranti in possesso del titolo di accesso che hanno conseguito almeno 30 CFU (o CFA) del percorso abilitante, purchè in parte di tirocinio diretto;
  2. gli aspiranti in possesso del titolo di accesso che hanno conseguito i 24 CFU/CFA quale requisito di accesso al concorso per insegnanti secondo il previgente ordinamento entro il 31 ottobre 2022.

Quanti hanno superato il concorso è possiedono l’abilitazione, sono assunti a tempo indeterminato, ma devono anche svolgere un periodo di formazione e prova in servizio della durata di un anno. Come fatto per il concorso, anche qui rimandiamo al prossimo paragrafo.

Come funziona l’anno di prova per insegnare

Superato il concorso, i vincitori devono prestare almeno 180 giorni di servizio effettivo, di cui almeno 120 giorni per le attività didattiche. Al termine del percorso annuale devono superare una prova finale e una valutazione conclusiva da parte del dirigente scolastico. Chi supera brillantemente il periodo di prova e formazione viene confermato in ruolo, con vincolo di permanenza nella prima sede di assegnazione per 3 anni, incluso però anche l’anno già svolto in prova.

Si ricorda infine che i docenti assunti in ruolo sono cancellati da ogni altra graduatoria.

Come insegnare senza abilitazione

Invece, quanti hanno superato il concorso senza però avere l’abilitazione hanno diritto a una supplenza annuale. Durante questo periodo devono acquisire 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico di formazione iniziale degli insegnanti, cui accedono di diritto.

Dovranno poi superare un esame finale, così suddiviso:

  1. una prova scritta, che consiste in un intervento di progettazione didattica attinente alla disciplina o alle discipline della classe di concorso per la quale si consegue l’abilitazione;
  2. una lezione simulata.

Superato tale esame finale, verranno assunti a tempo indeterminato e dovranno svolgere il periodo annuale di formazione e prova per la definitiva immissione in ruolo.

Come diventare insegnante di sostegno

Per diventare insegnante di sostegno occorre conseguire il TFA, acronimo di Tirocinio Formativo Abilitante. Per potervi accedere, occorre possedere il corso di laurea a ciclo unico LM-85bis Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, è riconosciuto valido anche il diploma di liceo magistrale (conseguito entro l’a.s. 2001/02), o un titolo di studio estero equivalente.

Nella scuola secondaria, invece, il primo step è una laurea triennale per poi proseguire il percorso formativo con una laurea Magistrale. Il corso di laurea triennale che consente l’accesso diretto alla Magistrale in Scienze Pedagogiche è il corso di laurea triennale in Scienze dell’Educazione (L-19). In alternativa, è possibile conseguire un corso di laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche (L-24).

E’ possibile anche lavorare come insegnante di sostegno inviando alle scuole la cosiddetta MAD, acronimo di Messa a Disposizione, a cui gli istituti scolastici attingono per coprire le urgenze. Per inviare la MAD non serve infatti alcun titolo.

Nel prossimo paragrafo parliamo più specificamente del TFA.

Come funziona il TFA: Tirocinio Formativo Attivo

Possono accedere al TFA:

  • Chi è già abilitato all’insegnamento ed è passato di ruolo;
  • Chi ha conseguito una laurea magistrale con classe di laurea corrispondente ad una classe di concorso, oppure un diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, più i 24 CFU in area socio-psico-pedagogica previsti;
  • Chi ha una laurea e già tre anni di servizio alle spalle negli ultimi cinque anni;
  • Chi è in possesso di un diploma di tipo tecnico o professionale che dà accesso alla classe di concorso (non sono richiesti i 24 CFU).

Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) ha una durata di 8 mesi e ha luogo in ambiente scolastico. In questo periodo, i candidati devono accumulare i 60 CFU prestabiliti attraverso il compimento di molteplici attività, quali:

  1. lezioni agli studenti
  2. laboratori
  3. prove.

Per accedere al TFA, sono previste delle prove di selezione:

  • Una prova pre-selettiva, che consiste in un test a crocette da 60 quesiti e 5 opzioni a risposta, a cui rispondere in un tempo massimo di 2 ore;
  • Una prova scritta, composto da domande a risposta aperta, riservato ad un numero di candidati uguali al doppio dei posti disponibili per ogni sede;
  • Un colloquio orale.

Le prove sono considerate superate se viene raggiunto il punteggio minimo, ovvero 21/30. Chi supera tutte le prove, ma non riesce a entrare in graduatoria, può chiedere comunque l’inserimento nella graduatoria di un Ateneo con ancora posti disponibili.

Cosa posso insegnare con la mia laurea

Per quanti vogliono sapere cosa possono insegnare con la laurea posseduta, suggeriamo questo portale ideato da FLC CGIL, che permette di effettuare la ricerca partendo dal titolo di studio posseduto oppure dalla classe di concorso di interesse.

Stipendio di un insegnante

Se è vero che la professione di insegnante viene intrapresa soprattutto quando si ha la passione di trasmettere delle conoscenze, è anche giusto valutare la questione economica.

Secondo una stima recente, lo stipendio di un insegnante all’inizio della carriera si aggira intorno ai 1.760,88 euro lordi (1.350 euro netti.). Che diventano a fine carriera 2.625,78 euro lordi (1.960 euro netti).

Per quanto riguarda gli stipendi degli insegnanti delle scuole superiori suddivisi in base all’anzianità di servizio, ecco un riepilogo con la media degli ultimi contratti del CCNL scuola. Inoltre, è anche prevista un’aggiunta che oscilla tra i 164 euro ai 257 euro destinata ai docenti con contratto a tempo indeterminato e, in alcuni casi, anche ai supplenti.

Conviene fare l’insegnante?

Ciò dipende ovviamente dalle aspirazioni di ciascuno e alle proprie attitudini all’insegnamento. Occorre avere molta pazienza, poiché ci si rapporterà con decine di ragazzi ogni giorno. Inoltre, il mondo della scuola fa sempre più fatica a tenere il passo del mondo esterno, sempre più tecnologizzato. Quindi occorrerà anche combattere con un sistema pressoché vetusto e poco stimolante per gli studenti.

Ma anche lo stesso docente deve saper essere a passo coi tempi e saper utilizzare un minimo gli strumenti informatici.

Inoltre, bisogna rapportarsi con colleghi che spesso la pensano diversamente e con i dirigenti non sempre in linea con le proprie idee.

Non di meno, occorre tenere in considerazione anche il relazionarsi con i genitori dei ragazzi, molto cambiati rispetto al passato e più accondiscendenti con i propri figli, fino a sfociare in alcuni casi di cronaca che purtroppo leggiamo spesso.

Quindi, in conclusione, è una professione che va intrapresa quando si ha la vera passione per l’insegnamento e non semplicemente per ottenere un posto fisso statale.

Conclusioni

  • Per intraprendere la carriera di docente occorre avere la laurea (in rari casi il diploma) e acquisire dei titoli specifici, fino ad affrontare un concorso;
  • in alcuni casi si può anche insegnare senza abilitazione né concorso, seppur in regime precario;
  • lo stipendio di un docente oscilla tra i 1.350 euro fino a sfiorare i 2mila euro, oltre a premi annuali legati alla carriera;
  • la professione di docente richiede passione, predisposizione agli altri e attitudine all’insegnamento. In quanto si affrontano vari problemi.

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