Aprire un’Erboristeria conviene? Come fare, costi, guadagni, franchising

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Vediamo come aprire un’erboristeria, quanto costa, i guadagni, i requisiti richiesti, vantaggi e svantaggi di aprire in franchising, ecc.

Aprire un’erboristeria equivale ad avviare attività come una Parafarmacia o una Profumeria. Sono infatti equiparate allo stesso settore. Si tratta di un’attività che permette di abbinare la passione per i prodotti naturali a un’attività imprenditoriale che pesa sul PIL per circa l’1,3%.

Tuttavia, occorrono anche importanti investimenti, conoscenze del settore, requisiti abilitanti. Oltre a precise strategie d’impresa, come la giusta scelta della location, ecc.

Di seguito vediamo dunque come si apre un’erboristeria, quanto costa, quali sono i guadagni, i requisiti richiesti, vantaggi e svantaggi di aprire in franchising, ecc. Precisando che in questa sede ci occupiamo del negozio al dettaglio, quindi preposto alla vendita di articoli di tisane, infusi e fitoderivati.

Cosa vende un negozio di erboristeria

Ecco quali sono i principali tipi di prodotti che vende un’erboristeria:

  • Tisane;
  • tinture madri;
  • oli essenziali;
  • idrolati;
  • capsule e compresse;
  • sciroppi.

Occorre poi ricordare che gli integratori alimentari non sono medicinali e dunque servono solo per garantire il mantenimento del benessere. Ma non comportano guarigioni. Inoltre, tali integratori devono sempre ottenere la licenza da parte del Ministero della salute per essere commercializzati. Rischiano infatti di danneggiare l’apparato digerente e arrecare altri danni all’organismo.

Vedremo più avanti che, per somministrare alimenti e bevande, anche gratuitamente, serve un ulteriore certificato.

Come si apre un’erboristeria: iter burocratico e documenti necessari

Vediamo ora come aprire un’erboristeria. Essendo un’attività imprenditoriale in tutto e per tutto, occorre subito sapere che il titolare deve possedere la Partita Iva. Se già ne è titolare, dovrà aggiungere il corretto Codice Ateco, che in questo caso è

numero 47.75.20 – operanti nel commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per la toeletta e per l’igiene personale

E’ possibile farlo da solo ma è consigliabile farsi seguire da un/una commercialista, poiché non è difficile sbagliare. Anche perché seguirà l’attività dal punto di vista fiscale e tributario anche in seguito.

Occorre poi aprire la ditta individuale o una società, a seconda se siamo gli unici titolari o abbiamo anche dei soci. E così registrare l’attività presso la Camera di Commercio dell’area di competenza territoriale.

Bisogna poi presentare una DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) al comune sul cui territorio sorgerà l’erboristeria. Così come la SCIA.

Altro passaggio necessario sarà aprire posizioni INPS e INAIL proprie e di eventuali dipendenti, per versare i contributi pensionistici e per attivare le assicurazioni obbligatorie.

Sarà poi necessario ottenere i dovuti controlli da parte di ASL e Vigili del fuoco, che constateranno che la sede del negozio sia in regola con le normative igienico-sanitarie e anti-incendio.

Per fortuna, rispetto a quanto accadeva fino ad alcuni anni fa, parte della burocrazia si può anche soddisfare ad attività avviata. Quindi non è più necessario attendere mesi o 2 anni per poter aprire. Anche alcuni controlli avvengono postumi. Ovviamente il consiglio è di essere in regola, onde evitare di subire subito dei sigilli di chiusura.

E’ importante poi anche scegliere i giusti fornitori, individuando le migliori opportunità con un compromesso tra prezzi migliori e prodotti affidabili.

Infine, nell’era dell’e-commerce, è consigliabile anche creare un sito internet per la vendita online, così da essere presenti anche sul web. Così come aprire profili sui vari Social, così da farsi conoscere da più persone possibili, e non solo del quartiere dove è collocato il negozio.

I requisiti per aprire un’erboristeria

Per aprire un’erboristeria occorrono dei requisiti personali, ma anche legati alla sede.

Quanto a quest’ultima, in genere non si necessita di un locale molto grande, di solito possono bastare 70-80 metri quadri. Almeno che non si voglia fare le cose in grande, ma, almeno all’inizio, è meglio non fare il passo più lungo della gamba.

La scelta del locale è molto importante, anche per quanto riguarda la posizione: se è centrale, ben visibile, facilmente raggiungibile, se c’è facilità di parcheggio. Oltre alla grandezza, come vedremo anche questi fattori incidono sul costo.

Per quanto riguarda i requisiti personali, invece, occorrono:

  1. competenza del settore, dato che si tratta di prodotti che andranno a contatto con la pelle, digeribili o aspirabili;
  2. empatia verso il prossimo, visto che serve molta pazienza con i clienti che giungeranno in negozio e vorranno consigli, magari sono esperti e cercano un confronto, ecc.;
  3. possesso dei capitali adeguati per avviare l’attività e buono spirito imprenditoriale. Purtroppo la passione non basta e si rischierebbe la chiusura.

Infine, in caso non ci si limiti alla mera vendita al dettaglio, ma si preparano i prodotti, occorre avere una delle seguenti lauree:

  • Scienze e tecnologie erboristiche;
  • Farmacia;
  • diploma di specializzazione in Scienza e Tecnica delle piante officinali o in Farmacognosia;
  • Chimica e tecnologie farmaceutiche.

Bisogna però sapere che l’erborista non può preparare miscele per scopi medici o terapeutici, né proporre cure naturali. E’ vietato dalla legge e va incontro a sanzioni come previsto dal DECRETO 6 giugno 1995.

Anche per consentire la somministrazione di bevande o cibi occorre una particolare licenza: l’attestato SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande). Ogni comune prevede proprie regole, quindi meglio chiedere informazioni all’ufficio SUAP per ottenere maggiori informazioni.

Si può aprire un’erboristeria senza laurea?

La risposta è dipende. La legge distingue tra il negozio di erboristeria in senso stretto, quindi quello che si limita alla vendita di prodotti già confezionati, e i centri di preparazione di prodotti con finalità terapeutiche. A stabilirlo è la legge 713/1986.

Come detto, per quanti puntano a creare prodotti in proprio, magari coltivando anche piante e fiori (sempre consentite dalla legge), occorre avere una delle seguenti lauree:

  • Scienze e tecnologie erboristiche;
  • Farmacia;
  • diploma di specializzazione in Scienza e Tecnica delle piante officinali o in Farmacognosia;
  • Chimica e tecnologie farmaceutiche.

Come già detto nel paragrafo precedente, l’erborista non può preparare miscele per scopi medici o terapeutici, né proporre cure naturali. E’ vietato dalla legge e va incontro a sanzioni come previsto dal DECRETO 6 giugno 1995.

Detto questo, anche quanti vogliono aprire un negozio di erboristeria al dettaglio, potrebbero comunque conseguire una laurea triennale in Tecniche Erboristiche o in Farmacia. O acquisire certificati da corsi di formazione autorizzati o seguire seminari. Avere un “pezzo di carta” che certifichi le proprie competenze è sempre preferibile e conferisce anche maggiore autorevolezza nei confronti di clienti e fornitori.

Quanto costa aprire un’erboristeria

I costi per aprire un’erboristeria sono diversi:

  • fitto del locale (la cui entità varia in base alle dimensioni, alla posizione, alla comodità di parcheggio, ecc.);
  • utenze (corrente elettrica, connessione internet, telefono, acqua);
  • tasse e contributi;
  • stipendio dei dipendenti;
  • approvvigionamento dei prodotti;
  • gestione sito web e profili Social (si può anche risparmiare gestendo la cosa da soli, facendo così a meno di web master e Social media manager);
  • ecc.

Il costo di avviamento potrebbe aggirarsi tra i 40mila euro e i 100mila euro. Dipende dalle proprie scelte e ambizioni, dallo stato del locale che si sceglie (se servono lavori), l’arredamento, dai tipi di prodotti che si vende, ecc.

Si può anche scegliere il franchising per abbattere alcuni costi, come vedremo più avanti.

Quanto si guadagna con un’erboristeria

Stimare il guadagno di un’erboristeria non è facile, sia perché dipende dai tipi di prodotti venduti, sia dai costi di gestione. Inoltre, incide la concorrenza della zona in cui si opera, se ci sono altre erboristerie presenti, ecc. Ecco perché diventa molto importante la presenza sul web.

A regime, un’erboristeria di successo può guadagnare anche 150mila-200mila euro annui. Ma i guadagni possono anche sfiorare il milione di euro quando le cose vanno particolarmente bene e si riescono a gestire al meglio i costi.

Si possono vendere cibo e bevande in un’erboristeria?

Come già accennato, la legge è molto severa e precisa anche su questo punto. Infatti, se si vogliono somministrare agli utenti preparati commestibili (anche gratuitamente), occorre rispettare le normative sulla somministrazione di alimenti e bevande.

Occorre infatti possedere l’attestato SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) da parte del Comune sul cui territorio l’attività sorge. Dato che ogni comune richiede propri requisiti, è meglio chiedere informazioni all’ufficio SUAP preposto.

Alcuni requisiti sono comunque comuni a tutti:

  1. aver frequentato un corso di abilitazione professionale;
  2. aver operato in maniera comprovabile per almeno 2 anni (anche non consecutivi nell’arco dell’ultimo quinquennio) come titolare, socio o dipendente qualificato in un’attività di somministrazione;
  3. essere in possesso di un diploma o laurea in un indirizzo che prevede lo studio della preparazione e commercio degli alimenti.

Aprire un’erboristeria in franchising: come funziona e se conviene

Il franchising, anche nel caso di un’erboristeria, è sempre una buona soluzione quando non si hanno molti capitali iniziali a disposizione né molta esperienza nel settore di riferimento.

Tramite franchising, ci si affila a un marchio già esistente (franchisor), il quale fornirà alcune licenze e dritte sul da farsi, oltre che indicazioni. In base al contratto, si stabilisce un importo d’ingresso e una quota annuale (o mensile) da versare. La cosiddetta royalties.

Tuttavia, come per tutte le cose, esistono dei vantaggi e degli svantaggi anche per il franchising dell’erboristeria. Vediamo di seguito.

a) Vantaggi di aprire un’erboristeria in franchising:

  • Abbattimento di diversi costi iniziali e in itinere (pubblicità, fornitori, arredamento, recruiting personale, ecc.);
  • Formazione e orientamento verso le scelte da prendere;
  • Brand già noto, quindi si inizia già riconoscibili sul territorio e ciò consente un risparmio sulle spese in pubblicità.

b) Svantaggi di aprire un’erboristeria in franchising:

  • Versamento di una quota iniziale di affiliazione e successive (le royalties);
  • Nulla o ridotta autonomia decisionale (tutto viene imposto dalla franchisor o bisogna accordarsi);
  • Se il brand è in crisi, fallisce o è travolto da scandali, ci trascinerà con esso.

Migliori franchising di erboristeria

Vediamo ora quali sono i migliori franchising di negozi di erboristeria.

Nome AttivitàCosti
Amatè€ 300Negozio di prodotti naturali e sostenibili per la cura e la bellezza delle persone.
Veressenze€ 850Vendi essenze di profumi alla spina con l’esperienza consolidata di un’azienda italiana (in genere si tratta di corner).
Refan€ 1.260Negozio in franchising di cosmetici naturali e profumi, design attrattivo, azienda leader con oltre 550 aperture nel mondo.
NaturDrop€ 3.500Primo franchising che consente di aprire un e-commerce in dropshipping di prodotti naturali personalizzati con il tuo marchio. Accesso ad oltre 400 articoli naturali di altissima qualità.
Diétnatural€13.378Consente di aprire il tuo punto vendita specializzato in prodotti di erboristeria, per la nutrizione e dietetica.
MelaVerdeBio€19.900Propone un format leader nella bellezza e benessere naturale a 360°, con tanti servizi e una vastissima gamma di prodotti tra cosmesi, integratori, oggettistica per la casa, intolleranze e animali.

Aprire un Franchising L’erbolario: costi e se conviene

Dedichiamo al franchising offerto da L’erbolario un paragrafo a parte, essendo riconosciuto largamente come il più importante nel settore.

L’Erbolario propone oltre 500 referenze, tra prodotti cosmetici di varia natura e profumatori per ambiente.

Vanta quasi 5mila attività, distribuite tra negozi di erboristerie, corner in farmacie e la presenza in quasi 100 negozi monomarca.

Nato nel 2004, il franchising offre molti servizi agli Affiliati, tra Marketing e Merchandising, Come l’invio di piani vetrine e planogrammi per l’allestimento del Punto Vendita, nonché un’Assistenza continuativa a 360 gradi.

Vanta circa 10 milioni di clienti e un’esportazione in 42 paesi nel mondo.

Richiede un investimento medio iniziale di € 50.000, con royalties successive. La stima del Fatturato medio stimato annuo è di € 400.000.

Tra i requisiti richiesti, oltre al capitale iniziale suddetto, anche:

  1. Tre addetti per punto vendita;
  2. Un locale con una superficie media di 41 – 60 mq.

Per maggiori informazioni rimandiamo al sito ufficiale de L’erbolario.

Conviene aprire un’erboristeria? Vantaggi e svantaggi

Scopriamo ora quali sono i Pro e i Contro di aprire un negozio di erboristeria.

a) Vantaggi di aprire un’erboristeria:

  • Lavoro ideale per quanti amano i prodotti naturali, vogliono mettere in pratica in modo diretto le proprie passioni e competenza;
  • Settore in continua espansione, dato il sempre crescente favore degli utenti verso i prodotti naturali;
  • Rispetto ad altre attività i costi di avvio non sono eccessivi, poi dipende dalle proprie scelte.

b) Svantaggi di aprire un’erboristeria:

  • I margini di guadagno dipendono dal tipo di prodotti venduti;
  • Molti prodotti tendono ad avere costi elevati e inaccessibili a molti, soprattutto per consumi continuati nel tempo;
  • Concorrenza elevata, soprattutto da parte di grandi brand.

Qui abbiamo parlato di come aprire una farmacia.

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