Vediamo come aprire una scuola di danza, i guadagni, i costi, la partita iva, differenza con la scuola di ballo, requisiti, partita iva, ecc.
Aprire una scuola di danza è per molto appassionati di questa disciplina un vero sogno, per trasmettere ad altri quella che può essere un’autentica forma di arte. Ma è sicuramente anche un’occasione imprenditoriale.
Come tale, a parte il sogno e la passione, occorre avere un business plan preciso, poiché una scuola di danza comporta anche un iter burocratico da affrontare e anche dei costi da sostenere.
Dunque, vediamo come si apre una scuola di danza, quanto si guadagna, quanto costa, la partita iva, differenza con la scuola di ballo, quali sono i requisiti che bisogna possedere, ecc.
Come aprire una scuola di danza: l’iter burocratico
Come detto, aprire una scuola di ballo comporta, come per altre attività, affrontare un iter burocratico. Il quale riguarda soprattutto il locale che la ospiterà.
Il locale può essere affittato o acquistato, sebbene, in genere si opti per la prima soluzione, più comoda e veloce, oltre che più economica, almeno nell’immediato. Mentre se si ragiona per un arco temporale dai 20 anni in su, allora l’acquisto risulta più vantaggioso.
A prescindere da ciò, il locale deve essere a norma per quanto concerne la legge in materia di edilizia (non essere abusivo o pericolante, per esempio). Deve essere in possesso delle abilitazioni di ATS per l’aspetto sanitario e ottenere dal Comando dei Vigili del Fuoco territorialmente responsabile il beneplacito relativo alle norme antincendio e per le uscite di sicurezza.
Occorrerà poi comunicare la SCIA al Comune sul cui territorio la scuola di danza ricade, oltre che il permesso per esporre l’insegna. Altra prassi è quella di iscrivere la società presso la Camera di Commercio territorialmente responsabile.
Riguardo la società, la legge non impone un profilo giuridico preciso, pertanto il titolare avrà a disposizione un elenco piuttosto ampio di alternative. Per questa scelta, come per altre pratiche da disbrigare, si consiglia sempre la consulenza di uno studio commercialista. Perché il “fai da te” è possibile ma l’errore è sempre dietro l’angolo.
Il titolare dovrà poi aprire la Partita Iva, che avrà come Codice Ateco “85.52.01 – Corsi di danza” e scegliere il regime fiscale tra forfettario e ordinario. Il primo offre dei vantaggi contributivi, come l’Irpef al 15%, che diventa del 5 per i primi 5 anni se è la prima volta che svolge quest’attività. Non dovrà però superare i limiti di reddito previsti dalla legge (85.000 euro lordi al momento della scrittura).
Occorre infine regolarizzare le proprie posizioni pensionistiche e in termini di assicurazioni contro infortuni e malattie presso Inps e Inail.
Come deve essere il locale per una scuola di danza
Ad onor del vero, in Italia pochi comuni hanno una normativa precisa in termini di “messa a norma” delle scuole di ballo. Comunque, dove non è presente una normativa, le Asl applicano le direttive CONI sulle palestre e sulle strutture dove si esercita attività sportiva.
Ecco i principali requisiti previsti dalle ASL:
- Minimo 25 mq per spogliatoio, per sesso, con aria diretta (no areazione spinta);
- Presenza di uno spogliatoio per i dipendenti;
- bagni separati per genere e almeno 3 vasi per bagno, di cui uno (per genere) per portatori di handicap (richiesta aerazione naturale);
- almeno 3-4 docce (per genere), di cui una (per genere) per portatori di handicap
Per quanto concerne la zona del locale destinata all’attività vera e propria, i requisiti generali devono essere:
- deve essere insonorizzata;
- sicurezza di eventuali pilastri, colonne o altre barriere;
- deve rispettare anche esso i requisiti di aerazione naturale di legge;
- accesso a norma per disabili con rampa inclinata.
Veniamo invece ai requisiti previsti dai vigili del fuoco:
- avere un vero e proprio piano di evacuazione;
- installazione di estintori;
- una o più porte di emergenza;
Ovviamente, resta valido il consiglio di chiedere alle istituzioni preposte quali siano i requisiti e di affidarsi a tecnici specializzati per consigli sul da farsi.
Infine, meglio un pavimento in legno o in cemento ma con uno spessore in spugna di almeno 3 centimetri o con un’intelaiatura che lo sollevi di almeno 2 centimetri. Ciò per non provocare danni alla schiena e agli arti inferiori degli allievi.
Quali sono i requisiti per una scuola di danza
Ecco un riepilogo dei requisiti principali per aprire una scuola di ballo:
- avere competenze in materia, possibilmente certificate da uno o più attestati;
- avere un locale che sia a norma sotto tutti i punti di vista e adeguato all’attività a cui è destinato;
- essere socievoli e ben disposti con il prossimo;
- avere un buon spirito imprenditoriale giacché la passione per la danza non basta per durare negli anni.
Quali sono i costi per aprire una scuola di danza
I costi per aprire una scuola di ballo riguardano le spese burocratiche iniziali e quelle in itinere; gli investimenti in pubblicità per farsi conoscere (volantinaggio, cartellonistica, presenza sui Social in caso ci si affidi a un Social media manager, realizzazione e gestione di un sito internet); gli stipendi dei dipendenti; acquisto dell’attrezzatura; l’affitto del locale e l’eventuale ristrutturazione; costi di pulizia; spese varie ed eventuali.
Quantificare un costo complessivo non è facile perché dipende dalle proprie scelte personali, se si vuole fare “le cose in grande” oppure se si cerca il risparmio. Sebbene si tratti di costi che è difficilmente ridurre all’osso per avere un risultato finale accattivante e professionale. Anche perché la concorrenza è tanta e fare scelte a metà o al risparmio difficilmente pagherà.
Si possono risparmiare costi come la gestione dei Social (pubblicando da sé i post sui vari Social, sapendo come adeguare il messaggio a ciascun canale) o di un sito internet (realizzandolo da soli affidandosi per esempio a un servizio di hosting gratuito). E magari offrendosi come insegnante, risparmiando così su uno o più docenti. Così come pulendo da soli il locale anziché affidarsi a una ditta. Gestendo da soli la parte tributaria e burocratica. E così via.
Diciamo che un investimento iniziale può andare dai 30-50mila euro fino a toccare i 200mila euro. Ovviamente possono andare anche ben oltre questa cifra se si investe tanto in tutte le voci prima menzionate.
L’importante è non fare il cosiddetto “passo più lungo della gamba” andando ben oltre le proprie possibilità e indebitarsi fino al collo con banche, società finanziarie, amici e parenti, o peggio ancora strozzini.
Quali sono i guadagni di una scuola di danza
I guadagni di una scuola di ballo possono pervenire da varie fonti, quindi non solo le mere lezioni settimanali. Ecco le principali:
- Lezioni di danza: questa ovviamente deve essere la voce di guadagno principale proprio perché parliamo di una scuola avviata per questo. L’introito medio è stimato sui 2500-4000 euro al mese;
- Lezioni di ballo: se il pomeriggio la scuola può essere destinata a bambini e adolescenti per la danza, il mattino o la sera può trasformarsi in una scuola di ballo per adulti. L’introito medio può essere simile al precedente;
- Vendita dei costumi e degli accessori: potrebbe essere un surplus la vendita di abiti, scarpe ed altri accessori agli iscritti. Si tratterebbe ovviamente di un profitto solo all’anno, salvo usura o rottura anticipata che spingerebbe a un nuovo acquisto nello stesso anno scolastico. Mediamente parliamo di un guadagno di 700 euro all’anno;
- Merchandising: differente dalla voce precedente, questo profitto è relativo ad altri prodotti non strettamente inerenti alla danza. Come t-shirt, cappellini, borse, portachiavi, col logo della scuola. Entrata media 200 euro all’anno;
- Donazioni: inserire un bottone “dona” per farsi finanziare da donatori volontari. Può essere utile per esempio quando si fanno anche attività sociali e di volontariato. In genere il bottone per le donazioni si collega a un account PayPal o simili. L’introito dipende dalla generosità delle persone e dalla nostra bravura di spingere a versare denaro;
- Affitto della sede per altre attività: si può anche pensare di concedere il locale in affitto per quanti necessitano di uno spazio quando esso è chiuso. Per esempio durante i mesi estivi, quando le scuole di ballo sono solitamente chiuse, oppure nelle ore serali o nei giorni di chiusura (si pensi a riunioni condominiali, feste di compleanno, balli per anziani, ecc.). Ovviamente la cosa va accordata con il proprietario del locale (entrata stimabile tra i mille e i 5mila euro all’anno);
- Collaborazioni con professionisti esterni, facendosi pagare un piccolo contributo: si pensi a un fotografo durante i saggi o su richiesta dei genitori per riprendere i propri figli. Potrebbero entrare 100-300 euro all’anno;
- Biglietti per il saggio di danza: tra i 2mila e i 5mila euro annui;
- Partecipazione a eventi dietro pagamento: i nostri alunni o gli insegnanti potrebbero partecipare a spettacoli dietro pagamento. Qui dipende dalla nostra bravura a venderci.
Dunque, il guadagno medio potrebbe aggirarsi tra i 30mila e i 100mila euro all’anno, ma se la scuola ingrana potrebbero essere anche superiori. Dobbiamo essere proattivi e fantasiosi nelle iniziative.
Differenze tra scuola di danza e scuola di ballo
Le due scuole possono essere facilmente confuse, ma esistono differenze sostanziali.
La danza è di fatto una vera e propria disciplina, un arte vera e propria. Il ballo è considerato invece un momento di aggregazione e divertimento, almeno che non si tratti di balli da sala (si pensi al valzer per esempio).
Ovviamente anche il ballo prevede delle tecniche precise, si pensi al tango, come esempio più lampante.
Altra differenza riguarda il target a cui le scuole rispettivamente si riferiscono:
- una scuola di danza si rivolge soprattutto a bambini e adolescenti, insegnando loro una disciplina:
- una scuola di ballo si rivolge soprattutto agli adulti e agli anziani.
L’una non esclude l’altra e si potrebbe restare aperti tutto il giorno e nel weekend per entrambe le attività.
Franchising scuola di danza: come funziona e se conviene
Avviare una scuola di danza in franchising può sicuramente convenire perché abbatte alcuni costi e facilita l’acquisizione di determinate licenze e permessi iniziali. Può anche essere un aiuto per orientarsi inizialmente in questo settore.
Tra gli aspetti negativi, il fatto che non si abbiano poteri decisori, visto che le decisioni principali sono “calate dall’alto“. Inoltre, se il brand franchisor viene colto da uno scandalo, fallisce o è in profonda crisi, affonderemo con lui. Inoltre, prevede una quota d’ingresso e una royalties mensile o annuale (stabiliti da contratto)
Per valutare le migliori alternative basta farsi un giro su Google cercando per esempio “franchising scuola danza + città dove si intende aprire” e valutare le varie richieste di ciascuna in termini di quota d’ingresso, royalties, imposizioni e pretese, ecc.
Una scelta potrebbe essere quella di iniziare in franchising se non si sa come muoversi o non si hanno i capitali giusti, per poi sganciarsi e mettersi in proprio dopo alcuni anni. Purché avvisando alcuni mesi prima dipendenti, clienti e altre persone legate al progetto, onde evitare contraccolpi psicologici e sbandamenti.
Conviene aprire una scuola di danza? Vantaggi e svantaggi
Vediamo quali sono i pro e i contro di aprire una scuola di ballo:
a) Vantaggi di aprire una scuola di danza:
- tipo di attività ben consolidata da anni e con ottime prospettive future. Talent come Amici da anni rinverdiscono l’interesse verso questa disciplina che da tempo riceve interesse anche dai maschi;
- possibilità di abbinare passione per la disciplina a possibilità di guadagno;
- grandi soddisfazioni nel vedere i propri allievi crescere e migliorare nel tempo.
b) Svantaggi di aprire una scuola di danza:
- alta concorrenza, soprattutto nelle grandi città;
- grandi ed eccessive aspettative da parte dei genitori, con i quali spesso ci si potrebbe scontrare;
- i costi sono tanti ed è consigliabile aggiungere attività alle mere lezioni di danza.
Qui abbiamo parlato di come aprire una palestra.
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